STAZZEMA. “Ho voluto chiudere il mio breve intervento a chiusura della discussione del “rendiconto 2014” e del “piano di rientro” all’ordine del giorno del consiglio indicato in oggetto, con una delle mia ormai solite battute volutamente irridenti: siamo alla fiera delle facce toste”.

Lo scrive il consigliere comunale, Baldino Stagi nella lettera protocollata al comune di Stazzema.

“È infatti inaccettabile che l’assessore competente si sia dilungato in una infinita disamina di fatti ed opere, a suo dire perfettamente eseguite, senza mai citare una cifra, senza sentire la necessità di affrontare un solo capitolo del rendiconto, senza voler dare alcuna spiegazione di come si è arrivati ad una situazione tanto disastrosa né come si pensa di poterne uscire. Il sig. sindaco, da parte sua, ha solo ribadito quali encomiabili prodezze sono state portate a termine ma dei numeri non ha voluto parlare. Il capogruppo di maggioranza, nella dichiarazione di voto, ha apprezzato l’esposizione dell’assessore ed ha decretato l’incondizionato appoggio.

Come si possa discutere di argomenti di questa importanza senza addentrarsi nelle cifre resta un mistero ma questa amministrazione ci ha ormai abituato a mille sorprese, peccato che le vostre scellerate scelte vadano poi a ricadere sulle tasche degli “ignari” stazzemesi. Riprovevoli e colpevoli gli annunci sui giornali con i quali si vorrebbe far credere ai cittadini che le finanze del comune siano sane mentre lo stato dei fatti è molto, molto preoccupante.

Ad elencare le somme ha pensato invece il capogruppo di Luce a Stazzema Lorenzoni che per quasi 40 minuti ha snocciolato una serie infinita di numeri, tutti in negativo, per i quali nessuno ha avuto il “coraggio” di dare una replica, anzi, appariva chiaramente l’ansia di addivenire alla chiusura di una discussione tanto pericolosa.

Rimane certo che le prossime 6 generazioni di amministratori di Stazzema dovranno far fronte ai debiti che sono stati accumulati dal dott. Silicani con l’aiuto dell’allora assessore al bilancio Verona e non promette certo meglio la giunta attuale. Oltre ad aver dovuto rinegoziare spalmare debiti per oltre 3 milioni di euro fino al 2034 con un incremento sugli interessi che portano la cifra finale e 4,5 milioni, oltre ad un piano di rientro per oltre 2 milioni, dovuto a crediti che non sono stati incassati e che in larga parte non lo saranno mai, che comporterà versamenti annui fino al 2043, ci rimangono una serie infinita di debiti nei confronti di aziende fornitrici che prima o poi chiederanno, giustamente, di essere pagate. Potremmo citare i 300.000 euro nei confronti di ERSU o i 100.000 che dobbiamo ancora al comune di Massarosa per vedere come si fa presto ad arrivare al milione ed oltre.

Ma fanno ancor più specie le somme da versare a ditte e artigiani che da anni attendono di riscuotere fatture di qualche migliaio di euro, o le cooperative che prestano servizi al comune e che non riscuotono gli stipendi. Questi sono i nostri cittadini, sono le nostre famiglie, affamate da amministratori che non solo pretendono il pagamento delle concessioni cimiteriali e le unità collabenti, ma per contro non intendono onorare i propri impegni liquidando il dovuto a coloro che hanno lavorato per il comune. Questi soldi non ci sono, nel 2014 la metà delle fatture non sono state saldate per mancanza di fondi, ormai la differenza fra entrate e uscite è fuori controllo.

Il gruppo Luce a Stazzema provò, mesi or sono, a chiedere il taglio dei compensi di amministratori e consiglieri ma fummo tacciati di strumentalismo. Non si sarebbe certo risolto il problema ma si sarebbe dato certo un segnale positivo, almeno per coloro che attendono da mesi di ricevere il dovuto. Anche gli stipendi dei funzionari, forse, andrebbero rivisti ma su questi argomenti non giunge nessun segnale.

Mi cito nuovamente con la frase che ho riferito al consiglio affermando che il comune “non ha nemmeno 18 (diciotto) euro da versare ai consiglieri come gettone di presenza” e questo accade ormai almeno da 6 anni. Puntualizzato che possiamo sicuramente sopravvivere anche senza questa entrata e che personalmente non ho intenzione di trattenerla, nel caso mi venisse concessa, ritengo sia un particolare che la dice lunga sull’andazzo generale”.

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