VIAREGGIO. “Ditemi voi, cosa è importante nella vita? Probabilmente “la vita stessa”, così rispondo e rispondono le persone con un briciolo di umanità. Stamani il sig Rossi, non per indicare un cittadino qualunque del nostro paese ma per citare il presidente della nostra regione, dopo ben 5 chiamate a testimoniare, non ha avuto la faccia di presentarsi nè il garbo di giustificare la sua assenza. Ciò che a noi risulta , chiaro è che dell’incidente ferroviario di Viareggio non gli importa assolutamente niente nè tantomeno di chi è morto in quella strage”.

Ad intervenire sull’assenza del Presidente della Regione Enrico Rossi al processo della strage è Daniela Rombi, Presidente dell’associazione Il Mondo che vorrei e mamma di Emanuela Menichetti vittima del terribile incidente ferroviario del 29 giugno.

“Con il suo comportamento continuamente ci offende e ci umilia: anche stamani ci siamo sentiti così….. d’altronde noi siamo i familiari rompiscatole, siamo i familiari che non hanno preso i soldi dalle assicurazioni, siamo i familiari che ogni mercoledì sono seduti in aula, siamo i familiari che non stanno zitti davanti al problema grave di sicurezza in ferrovia, ormai da questo stato ci aspettiamo di tutto, anche le manganellate; ma forse quelle no, perché lascerebbero il segno e sarebbero visibili a tutti. Noi adesso potremmo chiedere a lei presidente:” Perché?” Ma tanto è inutile: il suo silenzio omertoso, come quello del nostro capo dello stato e del nostro presidente del consiglio, si equivalgono.

Con la sua assenza ancora di più ci fa capire da che parte sta: certamente non dalla parte dei più deboli, non dalla parte dei cittadini. Pertanto ci rivolgiamo alle persone che hanno dei figli che come noi sono padri e madri zii o fratelli. Ci rivolgiamo a loro perché stamani come una vera e propria barzelletta il sostituto dell’avvocato (perché l’avvocato della regione non c’era, sono mesi che “non c’è”) non sapeva come o perché il sig Rossi non poteva venire. Ci rivolgiamo e ci appelliamo a chi una coscienza c’è l’ha, e ancora di più sente il peso del senso civico e il peso dell’onore e dell’onere di vivere in questo paese. Diteci voi, come definireste chi pur avendo i mezzi, le responsabilità, l’investitura e i soldi (di tutti i cittadini) invece di metterci la faccia si nasconde, diteci….. perché noi siamo rimasti senza parole…..

Continui sig. Rossi continui pure a viaggiare in treno con il rinviato a giudizio Moretti invece di venire a dare un po’ di solidarietà ai familiari di 32 morti bruciati vivi….tutto come da programma!

Un messaggio al Presidente Rossi ha voluto inviarlo anche Marco Piagentini che, nella strage, perse la moglie e due bambini.

“Il 20 maggio io testimonierò: vediamo se ha il coraggio di ascoltare come sono morti i miei figli! Forse sentire dalla mia voce il racconto di quella notte potrebbe risvegliare un po’ di quella coscienza che ormai ha smarrito…..spero poi, che dal prossimo Mercoledì (se verrà in aula) di non rivederla mai più, spero che torni a nascondersi o ad evitarci come ha fatto fino ad oggi”.

 

 

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