VIAREGGIO. “Se non affronteremo il problema dei rifiuti a partire dal modello economico che li genera, con politiche fiscali che incentivino prevenzione, riuso e riciclo, rischiamo di ritrovarci con aria resa irrespirabile dalle emissioni degli inceneritori, con discariche piene nel giro di poche anni e di mancare il raggiungimento degli obiettivi di riciclo comunitari”. Lo scrive Filippo Antonini, candidato sindaco della coalizione di sinistra Viareggio Bene Comune.

“Quanto fatto sino ad oggi da Sea Risorse spa, per la gestione dei rifiuti nel Comune di Viareggio – meno del 50% di raccolta differenziata – ci lascia insoddisfatti. La normativa regionale toscana parla di una quota minima del 70% di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, pena le sanzioni che poi comunque ricadono su tutti noi cittadini.

“La nostra coalizione formata da Repubblica Viareggina e Sel Viareggio, con l’appoggio di Rifondazione Comunista, ha chiari quali sono gli obiettivi per una corretta gestione dei rifiuti solidi urbani che sia rispettosa dell’ambiente, delle condizioni dei lavoratori e delle tasche dei cittadini: il rifiuto di ogni tecnologia basata sull’incenerimento, che porta allo spreco, alla distruzione delle risorse e che inoltre risulta essere antieconomica e fonte di inquinamento di aria, acqua e suolo (non dimentichiamoci quanto è avvenuto a Falascaia);
la riduzione dell’uso delle discariche con obiettivo del loro superamento futuro.

Antonini e Balatri“Questi primi due punti si vanno a scontrare con le politiche non ambientali della Regione Toscana che privilegia i metodi di incenerimento come sistema dominante nella gestione pubblico/privata degli Ato (Ambito Territoriale Ottimale) regionali. Il nostro obiettivo è scardinare tale sistema inceneritoristico, impegnandoci per una gestione interamente pubblica dell’Ato, in modo che sui cittadini non ricada l’utile di impresa del privato e i costi dei consigli di amministrazione dei politici così come sino ad ora ha imposto il modello misto (pubblico/privato) della Regione Toscana. A tal proposito, consapevoli della necessità di perseguire ampie alleanze per scardinare l’attuale sistema condivididiamo la filosofia della lettera scritta ai propri cittadini dal sindaco di Livorno Nogarin.

“Noi vogliamo: la riconversione dell’impianto di Pioppogatto in un impianto adattabile e flessibile in grado di gestire la diminuzione dell’indifferenziato e l’aumento del differenziato, l’incremento quantitativo ed areale della raccolta differenziata spinta nel Comune di Viareggio (attualmente solo poco più del 50% dei nuclei familiari è interessato da questo servizio), la sensibilizzazione nelle scuole e nei quartieri per una raccolta differenziata efficace e mirata al recupero, l’apertura di centri di conferimento e di recupero per incentivare e organizzare il riuso di oggetti e materiali, la realizzazione di un impianto atto a sfruttare il contenuto energetico dell’organico raccolto in via differenziata: impianto di produzione di biogas presso il depuratore di Viareggio, la realizzazione di un impianto di lavorazione e raffinazione della frazione secca dei rifiuti intercettati tramite raccolta differenziata, l’introduzione della tariffa puntuale che premi i cittadini che collaborano attivamente al successo della raccolta differenziata e infine la richiesta alle industrie di rivedere le modalità di produzione e progettazione in modo che vengano prodotte merci riutilizzabili e riciclabili e con imballaggi contenuti.

“La nostra coalizione aderisce quindi alla filosofia Rifiuti Zero, che non ritiene essere uno spot pubblicitario e nemmeno un’utopia irraggiungibile, ma un obiettivo a cui tendere attraverso la riduzione dei rifiuti a partire dagli imballaggi, il riciclaggio e reinserimento nella filiera produttiva come materie seconde, riuso e riparazione che implica l’abbandono della filosofia dell’usa e getta e infine Rifiuti Zero, un obiettivo, che oltre alla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini, riesce attraverso l’utilizzo della filiera corta (risparmio economico sul trasporto) e nel ricavo economico del materiale riciclato, a incidere meno pesantemente sulle tasche dei cittadini”.

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