MASSAROSA. “Sono sicuro che con il marchio “Toscana” avrete la possibilità di fare business”. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha salutato con queste parole la delegazione cinese di Bright Food e di Yimin Food che ha incontrato a Massarosa, nella sede dello stabilimento Salov, l’azienda versiliese che confeziona oli per uso alimentare che i cinesi hanno acquistato (al 90%) nell’ottobre scorso.

È stato Lu Yongjie, presidente di Bright, Food, ad illustrare a Rossi le caratteristiche del secondo gruppo alimentare cinese presente in vari settori e che fattura 5 miliardi di dollari solo nel caseario e 3 nel dolciario e che rifornisce 6.000 negozi nella sola zona di Shanghai dove ha la sua sede principale. I suoi rapporti commerciali spaziano da Israele all’Australia, dal Canada, agli Usa, alla Francia, all’Africa. E, da alcuni mesi, anche all’Italia grazie all’acquisizione di Salov, giudicata strategica per la diffusione e la crescita della vendita del l’olio in Cina, un mercato giudicato ricco di potenzialitá.

“Vogliamo collaborare – ha spiegato Lu – per portare il prodotto italiano nel mondo e siamo orgogliosi di poter dire che il marchio Berio (uno dei brand di Salov) è il nostro fiore all’occhiello nel settore oleario”. Il presidente Rossi ha replicato complimentandosi “per l’investimento fatto in questa solida azienda” dicendosi convinto che la collaborazione con la Cina nel settore agroalimentare “potrebbe riguardare non soltanto l’olio ma numerosi prodotti perché quelli toscani sono ricercatissimi in tutto il mondo”.

salovL’arrivo a Massarosa degli imprenditori cinesi ha destato molte speranze nei 186 dipendenti che lavorano nello stabilimento che del resto offre prospettive di sviluppo della produzione con la raffineria che può aumentare la sua capacità produttiva e con il reparto confezionamento nel quale i dipendenti in caso di aumento della produzione sono eventualmente pronti a lavorare su tre turni.

“Sono numerose le opportunità di sviluppo delle relazioni tra la Toscana e la Cina. Penso alla possibilità di commercializzare il nostro vino, ma anche la frutta e i cereali che si producono nella zona sud della nostra regione”. È questa la proposta di Rossi a Lu Yongjie, che si è detto interessato le disponibile a valutare la proposta.

Il presidente ha offerto agli imprenditori cinesi un “pacchetto” composto dal porto di Piombino “come hub portuale e logistico anche per grandi navi fino a 18 metri di pescaggio” e dai prodotti alimentari toscani di qualità ai quali mancano “non certo la possibilità di essere apprezzati in Cina, ma catene di distribuzione disponibili a farlo in quel Paese” promettendo di organizzare per questo un incontro tra Bright e le associazioni che rappresentano il mondo agricolo toscano.

Rossi, dopo aver ricordato la forte presenza cinese in Toscana e la numerosissima comunità che vive a Prato, si è detto convinto dell’utilità di dare il via al più volte richiesto volo tra Pisa e Shangai. Il presidente di Bright Food ha invitato Rossi a tornare nella città cinese già visitata in occasione dell’Expo 2010 in concomitanza con la riunione annuale del secondo gruppo alimentare cinese.

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ultimo aggiornamento: 11-06-2015


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