VIAREGGIO. La sua assenza non è passata inosservata. Né tra i colleghi, né tra i carnevalari. Eleonora Francioni è stata esclusa dal prossimo Carnevale di Viareggio 2016: la costruttrice originaria di Greve in Chianti, retrocessa dalla seconda categoria al termine dell’edizione 2012, si è infatti vista respingere il bozzetto presentato per le mascherate di gruppo, sua categoria di appartenenza. Il suo è stato l’unico progetto non ammesso al concorso.

“Negli ultimi due anni non ho sfilato con una mia mascherata perché nel 2014 ero incinta ed il secondo anno mamma di un bimbo che allattavo di 6 mesi“, è lo sfogo di Francioni sul suo profilo Facebook. “In entrambi i casi la mia situazione era inconciliabile col lavoro di costruttore dato il rischio chimico dei materiali e il rischio biologico negli hangar. Ho tutelato la salute di mio figlio.

“Potrei fermarmi già qui, ma dato che le ovvietà non bastano, per il carnevale 2014 e per il carnevale 2015 sono stata comunque presente al Carnevale di Viareggio come autrice dei Burlapremi per le cerimonie di premiazione – oltre 70 bronzi utilizzati anche per il Carnevale 2013 per i quali ho firmato un contratto con la Fondazione nel 2013 come lavoro sostitutivo alla mascherata in gruppo che aveva effetti sul triennio 2013-2014-2015. Negli ultimi tre anni il bando non prevedeva né avanzamenti né retrocessioni e le classifiche non influiranno sugli aventi diritto per la prossima edizione.

carnevale di viareggio 2012, secondo corso“Negli ultimi due anni, vista la mia condizione, ho chiesto di poter lavorare con progetti alternativi e sia il commissario Pozzoli che l’ex presidente Pasquinucci a parole si sono resi disponibili; col commissario era in programma un progetto col Meyer – mai realizzato – e con Pasquinucci un corso di cartapesta ideato da me per le nuove leve, con tanto di progetto fu protocollato in Fondazione e presentato in Provincia.

“Negli ultimi tre anni ho mantenuto a fatica la mia prima partita Iva senza mai cambiare ragione sociale alla ditta ed avendo sempre il Durc in regola come previsto dai vari bandi prima delle ultime variazioni.

“Premesso ciò, la mia non è stata una ‘scelta’ ma la normalità, dato che l’alternativa sarebbe stato far realizzare la mascherata ad altre maestranze e firmarla al posto loro, contravvenendo ad una regola esplicita del bando. Io sono l’unica donna che abbia mai firmato da sola dei carri del Carnevale di Viareggio in concorso: l’ambiente è sempre stato favorevole al sesso maschile e anche questa situazione lo dimostra.

“Credo fermamente che un approccio non medioevale ma da 2015 risolverebbe facilmente questa faccenda, derogando l’articolo 4 del regolamento sia perché impossibilitata a partecipare pur volendo e sia perché ho di fatto partecipato a tutte le edizioni con i Burlapremi e sia perché è proprio l’articolo 4 che prevede la possibilità per la Fondazione di modificare il numero delle costruzioni in concorso previste in maniera insindacabile. Il bando è chiaro.

“Tra l’altro ho mantenuto lo spazio in uso alla Cittadella e in questa occasione, diversamente da quanto fatto per il Regolamento, la Fondazione si è ricordata di me mandandomi regolarmente tutte le fatture che vorrei onorare. Pochi giorni prima della presentazione dei bozzetti 2016 mi ha anche inviato una lettera di sfratto, motivandola a voce dalla necessità di destinare lo spazio che ho in uso ad attività complementari al Carnevale.

“La scelBURLAPREMI di Eleonora Francionita di escludermi dopo un periodo di stop obbligato per gravidanza e allattamento è molto grave e mi fa vergognare per loro. Per cercare di venire incontro alla Fondazione ho presentato anche un lavoro non in concorso, una nuova serie limitata di Burla Premi. Già in passato alcuni miei colleghi hanno partecipato per anni fuori concorso per poi rientrare, non vedo perché si vogliono fare diversi pesi e diverse misure.

“Inoltre è curioso che se si parla di promozioni i tempi sono biblici con bandi biennali e triennali e congelamenti vari, ma se si parla di aventi diritto si guarda solo l’ultimo anno dimenticando il curriculum e l’esperienza maturata negli anni.

“Se è vero che i costruttori non sono dipendenti e non hanno diritto a nessun contributo a sostegno del reddito per maternità, è anche vero che ci sono delle regole che non hanno bisogno di esser scritte: quando una donna rimane incinta ed è impossibilitata a lavorare con un lattante deve conservare il posto di lavoro perché in questo caso di quello si tratta. La mia unica colpa in questi due anni, oltre a esser rimasta incinta, è stata quella di aver fatto risparmiare alla Fondazione Carnevale oltre 60mila euro considerato anche il taglio subìto nel 2013 sui Burlapremi. Se ho seguito a distanza le varie vicissitudini pur non lasciando mai l’Assocostruttori è solo perché ho voluto dedicarmi esclusivamente al ruolo di mamma.

“Sarebbe stato più onesto escludermi per mancanza di fondi. Mi auguro che quando la politica locale tornerà a gestire il Carnevale nomini un presidente donna perché di questo maschilismo nel Carnevale capofila d’Italia ed avanguardia tra i Carnevali europei non se ne può più. Grazie”.

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