PIETRASANTA. Rossano Forassiepi, capogruppo consiliare del Pd, attacca dall’opposizione il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni e la decisione di respingere le dimissioni in blocco del consiglio d’amministrazione della Fondazione del Festival della Versiliana.

“La vicenda legata alla Presidenza della Versiliana, assume i connotati del ridicolo quasi del grottesco”, scrive il Pd. “Prima, all’indomani delle elezioni, si annuncia un imminente cambio della guardia sia del presidente che del direttore artistico, poi si annuncia una rinnovata fiducia per finire la stagione, poi si affianca un uomo di fiducia che a quanto pare agisce come se già fosse il direttore generale e artistico, mettendo bocca sui contratti in corso con gli artisti già sottoscritti.

“Tutto questo giustamente ha portato alle dimissioni dell’intero consiglio di gestione e del direttore artistico, fino a quando in tutta fretta si chiede di rimanere al timone del festival per l’interesse della comunità. Non era forse meglio mantenere da subito questa posizione, consentendo di portare a termine la stagione a chi l’ha impostata e pensata? Senza portare all’interno della macchina del Festival malumori, condizionamenti e inutili perdite di tempo e di energie?

rossano forassiepi“Non sarà mica che questa richiesta alla presidente Poletti e al direttore Lazzareschi si è resa necessaria perché gli equilibri politici, che vedrebbero Simoni come direttore generale e un presidente per cui si vociferano nomi di caratura nazionale, sia precaria e abbia bisogno di altro tempo di decantazione? Io credo che sia proprio così, e che ci sia ben poco nell’interesse della comunità, come invece viene sbandierato. Potrei essere smentito, e ne sarai felice, soltanto se a settembre questi vertici, che bene hanno fatto in questi anni, sia da un punto di vista gestionale che artistico fossero confermati, vedremo.

“L’unica cosa che sembra certa è che Simoni , già avamposto del sindaco all’interno dell’attuale organizzazione del festival, tornerà ad essere il deus ex machina della Fondazione alla faccia del rinnovamento e del cambiamento. Purtroppo, mi rendo sempre più conto, che la politica tutta non ha gran voglia concreta di cambiare e innovarsi, Simoni subentra a Nicolai alla Versiliana, Nicolai era subentrato a Simoni, Simoni subentra a Nicolai al Pucciniano. Sembra quasi una staffetta. O forse più una farsa.”

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