PIETRASANTA. A scopo precauzionale ed in attesa degli esiti degli accertamenti richiesti dal Comune ad Asl e Arpat, l’amministrazione comunale di Pietrasanta ha deciso di estendere i divieti attualmente vigenti sul torrente Baccatoio e di vietare l’attingimento e utilizzo delle acque a scopo irriguo, potabile umano ed abbeveramento animale. Vietata anche la pesca e la cattura di altra fauna acquatica anche a scopo non alimentare, la raccolta di vegetali dall’alveo e dalle sponde anche a scopo alimentare e il divieto di raccolta di terre, sedimenti ed altri materiali dall’alveo. “Si tratta – spiega Daniele Mazzoni, vice sindaco – di un provvedimento cautelativo nei confronti della comunità. Se ci sono eventuali rischi, anche remoti, dobbiamo e vogliamo saperlo anche per prendere le dovute contromisure. In sede di tavolo tecnico l’Università ha evidenziato possibili, se pur remoti, rischi da contatto dei fanghi e altro materiale proveniente da Baccatoio. La salute dei cittadini viene prima di tutto. Un’ordinanza sul torrente Baccatoio esisteva già, questa nuova ordinanza ne estende l’applicazione”.

La nuova ordinanza integra ed estende gli effetti dell’ordinanza emessa dal Sindaco Mallegni, nel 2009. La decisione era già nell’aria all’indomani del tavolo tecnico a cui hanno partecipato tutti i comitati, Pietrasanta, Valdicastello ed il Pollino, Gaia Spa, Arpat, Asl, Ars, Ait, Università di Bologna ed Università di Pisa. L’amministrazione comunale ha provveduto ad inserire sul sito, alla speciale sezione “Tallio” aperta per rendere fruibili alla comunità i risultati, i documenti e il resoconto del percorso del piano di gestione dell’emergenza, anche laregistrazione del tavolo tecnico. “il tavolo tecnico è stato momento importante e di confronto tra tutte le parti. Invito i cittadini ad ascoltare la registrazione per avere in maniera cristallina tutte le informazioni del caso e tutte le voci”. Mazzoni anticipa inoltre che “ogni studio universitario sul Baccatoio o sul Tallio sarà illustrato al tavolo tecnico e in apposite conferenze dall’Università’ per evitare fraintendimenti come è accaduto recentemente da chi ha letto sommariamente pezzi di relazione travisato le informazioni contenute. Le informazioni distorte – conclude – possono causare allarme sociale nei cittadini. Vogliamo trasparenza, informazione ma corretta per prendere decisioni consapevoli”.

Il divieto consentirà di compiere approfondimenti su tutto il corso del torrente Baccatoio e sui fanghi per valutare eventuali altre azioni da intraprendere.

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