VIAREGGIO. Il segretario Fiom-Cgil provinciale di Lucca Mauro Rossi interviene con un comunicato sui problemi irrisolti del comparto nautico viareggino e, nello specifico, sull’area consortile Polo nautico: “Era il 12 marzo 2015 quando la Fiom Cgil della provincia di Lucca promosse un convegno sullo stato della nautica nel nostro territorio, indicando alcuni temi da affrontare e risolvere per poter pensare ad un rilancio del settore su basi nuove e per far ripartire quel circolo virtuoso che ha fatto della nautica viareggina un’eccellenza in Italia e nel mondo.

I temi indicati furono essenzialmente tre:
1) Il ruolo attivo che possono e devono avere gli enti pubblici, in quanto le attività della nautica si svolgono quasi per intero sul demanio pubblico ed in regime di concessione. Regione, Provincia e Comune non possono pensare solo agli aspetti burocratici come semplici passacarte, ma devono dare risposte che abbiano come prima finalità, nel rispetto della legge, quella di garantire ed accrescere l’interesse pubblico. Ciò deve valere per tutte le istituzioni del territorio ma in primo luogo per l’amministrazione comunale. Non è tollerabile che su aree pubbliche si possa speculare e vivere di rendita.
2) Il modello organizzativo di insediamento sul territorio, che si è sempre caratterizzato come un vero e proprio distretto e che come tale deve essere mantenuto e valorizzato, favorendo tutte le iniziative che possono qualificarne l’intera filiera (dalla progettazione alla ricerca, dalla formazione ai servizi innovativi post vendita).
3) Il modello produttivo propriamente detto, che ha sempre visto una forte quota di esternalizzazioni ma dove ormai questo fenomeno ha assunto dimensioni e caratteristiche abnormi e fuori controllo. Una giungla inestricabile fatta di appalti, subappalti che ha ripercussioni gravi sulla qualità del lavoro e dei diritti, ma anche sulla qualità del prodotto. L’obiettivo minimo che deve essere perseguito è quello di una governo della filiera degli appalti, arrivando ad una qualche forma condivisa di “certificazione di qualità”.

I rappresentanti delle istituzioni e delle imprese intervenuti a quel nostro convegno convennero con noi su fatto che questi temi erano centrali e anche su alcune nostre indicazioni. Oggi dobbiamo constatare con rammarico che, a distanza di 10 mesi e a fronte delle nostre successive sollecitazioni, niente si è mosso e non si è provato a dare risposta ad alcun problema. Nel frattempo i posti di lavoro continuano a diminuire e molte aziende dell’indotto (anche fra quelle più storiche e consolidate) chiudono o falliscono.

La vicenda della Polo Nautico contiene al suo interno tutte e tre queste problematiche. In virtù delle sue dimensioni, della sua collocazione e del suo importante accesso diretto al mare, quest’area è assolutamente strategica per il settore nautico e per lo sviluppo di Viareggio. Qualsiasi decisione al riguardo deve essere presa con grande attenzione e con il coinvolgimento pieno della città e delle sue soggettività; deve essere accompagnata da una visione di lungo termine senza condizionamenti rispetto agli interessi di pochi e di brevissimo periodo. Quell’area deve essere considerata complessivamente, nella sua unicità.
A maggior ragione se è vero (come tutti sostengono) che il mercato va sempre più nella direzione di imbarcazioni di maggiori dimensioni e di altissima qualità. E’ questa una delle principali motivazioni per cui l’idea di un suo spezzettamento non ci convince. E’ bene che diversi cantieri abbiano la possibilità di produrvi e di accedervi. L’idea che sia un consorzio a gestirla (non tanto le reali attività di gestione di questo Consorzio) la consideriamo una buona idea perché mette insieme più soggetti e perché può rappresentare un flessibile ma indispensabile volano di governo per le esigenze dei diversi imprenditori.

Inoltre il consorzio può svolgere un ruolo di compensazione e di ammortizzatore nei casi di maggiori o minori esigenze produttive dei singoli operatori. Le vicende di quest’ultimo anno stanno lì a dimostrarlo. Dobbiamo semmai chiederci se il Consorzio Polo Nautico abbia rispettato le finalità per cui era stato costituito ed in virtù delle quali aveva ottenuto l’affidamento della concessione. Il problema è allora ridiscutere e riformulare gli scopi e le finalità di un possibile nuovo strumento consortile su cui anche le istituzioni e l’Autorità Portuale potrebbero e dovrebbero avere qualcosa da dire, soprattutto in merito alle condizioni che danno diritto alla prosecuzione e/o al rinnovo della concessione.

Il tempo passa ma niente si muove. Se davvero si ha in mente di governare un’area pubblica ed un settore strategico non si può più perdere tempo. Che ognuno rispetti gli impegni che si era preso. Oltre 2mila famiglie di lavoratori vivono direttamente, sulle loro spalle, le conseguenze di questo immobilismo e di questo non-governo, ma ne risente anche l’intera città.”

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