VERSILIA. Dalla birra agricola all’agriturismo, dall’allevamento di pony a quello di pecora massese in alta quota passando per il caseificio aziendale per produrre formaggi a km zero e l’agriturismo-museo: sono alcuni dei profili delle aziende agricole pronte a sbocciare nella provincia di Lucca, tra la Garfagnana e la Versilia, grazie ai contributi erogati dal pacchetto giovani del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana. Al bando potevano presentare la domanda i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in una azienda agricola, in forma singola (ditta individuale) o associata (società di persone, società di capitale e cooperative agricole di conduzione) con un’età compresa fra i 18 anni compiuti e i 40 anni non compiuti e rispettino i requisiti previsti nel bando. Il premio all’avviamento era fissato in 40 mila euro per ciascun giovane che si insedia o in 50 mila per aziende ricadenti completamente in aree montane.

52 i progetti finanziati per un totale di 7,5 milioni di contributi che arriveranno, in particolare in Garfagnana e nelle zone considerate più svantaggiate e marginali, ad alimentare la nascita di nuove aziende agricole e di occupazione. Secondo Coldiretti Lucca che ha seguito molte delle domande che sono state approvate (in totale erano state 170 le richieste), saranno almeno 150 i posti di lavoro diretti creati attraverso i progetti agricoli presentati dai giovani del nostro territorio che potrebbero diventare fino a 500 nei prossimi tre anni mediante l’attivazione delle filiere collegate. “L’areale della Garfagnana e della Media Valle del Serchio considerate tra le zone agricole più difficili dell’intero territorio regionale, è riuscita – spiega Cristiano Genovali, Presidente Coldiretti Lucca – a presentare progetti concreti e multifunzionali in grado di produrre un impatto immediato sull’economia aziendale e sull’occupazione. Molti degli interventi finanziati consistono nel recupero strutturale di casolari ed edifici per essere trasformati in agriturismi che probabilmente, senza il sostegno dei contributi, non avrebbero mai avuto la possibilità di partire o avrebbero incontrato molte difficoltà sul loro cammino”. Il grande interesse e le richieste hanno indotto la Regione Toscana, su pressing anche di Coldiretti, ad aumentare il fondo da 40 a 100 milioni riuscendo a soddisfare così molte più domande. Ora la principale organizzazione agricola auspica la riapertura di un nuovo bando in tempi brevi per consentire, alle imprese escluse che sul territorio provinciale sono 170, spostando il limite di insediamento da 6 a 12 mesi, di poter dare gambe ai loro progetti. “Con altre risorse – spiega Eleonora Bacci, Delegato Giovani Impresa Lucca – riusciremo a mettere in moto le altre aziende rimaste fuori. Sarebbe un risultato ancora più incredibile di quello che stiamo commentando oggi. Nelle nostre campagne sta sbocciando una nuova generazione di imprenditori agricoli moderni e connessi con il mondo. Sta nascendo una nuova cultura d’impresa dove i saperi e la conoscenza delle generazioni si proiettano nel futuro”.

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ultimo aggiornamento: 10-02-2016


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