PIETRASANTA. Drammatica, toccante ed efficace. Ne “La Zattera dei Migranti”, la tela monumentale (2 metri x 5) di Lorenzo D’Andrea, c’è l’esodo ormai biblico – e allo stesso tempo moderno ed attuale – dei migranti. C’è il dolore, la sofferenza e la speranza, di popoli che fuggono alla ricerca di una vita diversa e migliore, lontano da guerre, lacerazioni e morte. Resterà esposta fino al 28 febbraio, nel sacro spazio della Chiesa di S. Agostino, l’opera di D’Andrea che prendendo spunto, artisticamente, dalla famosa opera di Théodore Gericault “La Zattera della Medusa” opera del 1818 riprende un naufragio avvenuto al largo della Mauritania di una nave francese in cui persero la vita 250 persone e solo 15 vennero tratti in salvo dalla nave Argus. D’Andrea dipinge quest’opera in bianco e nero e con pennellate violente, rabbiose, lasciando trasparire tutta la sua partecipazione al dramma. Il pittore e scultore lucchese (240 mostre in tutto il mondo) che ora vive a Massarosa dove lavora all’interno di una chiesa sconsacrata, a differenza di Théodore Gericault, dipinge i disperati del mare con lo sguardo rivolto verso lo spettatore; gli occhi dei bimbi, delle madri, degli uomini sono puntati diritti verso chi guarda l’opera, non verso la nave che si intravede in lontananza che sta per sopraggiungere in soccorso, come se la salvezza di queste persone dipendesse solamente da noi. Al vernissage, insieme all’artista, sono intervenuti il Sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni e Pierluigi Collina. L’esposizione, ad ingresso gratuito (aperta dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00), è promossa dal Comune di Pietrasanta e Fondazione Versiliana nell’ambito del progetto “S.T.Art – Grandi Eventi”.

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