VIAREGGIO. “La mia vita era totalmente fuori asse. Facevo mille cose, senza prestare la minima attenzione a quel che stavo facendo, e il mio ‘io’ stava scivolando via. Poi sono arrivate le pietre, e con loro l’equilibrio, esteriore e interiore”.

Si chiama Nicola Fortuna, 44 anni, di Viareggio anche se da qualche anno vive a Massarosa. Nella vita lavora per nicola fortunauna ditta di idraulica, a Capezzano. Nel tempo libero costruisce vere e proprie opere d’arte sfidando la gravità utilizzando solo pietre e ciottoli dei fiumi e dei laghi.
“Tutto nasce per caso – racconta Nicola – per alcune foto che trovai su internet circa un anno fa. C’erano sassi, di ogni dimensione, uno sull’altro, fuori asse, ma in perfetto equilibrio. Come era possibile? Che trucco c’era sotto?”

Domande che non restano senza risposta. Nicola, con un suo amico viareggino che da tempo faceva la stessa cosa, Luigi Chiesa, comincia a provare, prima in casa, poi all’esterno. “Sono andato verso Camaiore, su a Candalla. E ho cominciato a mettere queste pietre in fila. E’ stato come un colpo di fulmine…”

Questa attività l’ha riportato sulla ‘retta via’. “Lo stone balance mi ha colpito in pieno. Sei lì, da solo, col peso della pietra, il rumore del ruscello o del vento tra gli alberi… una situazione impagabile. Sono andato diverse volte sui monti a Camaiore, ma anche verso Pontremoli, agli Stretti di Giaredo, da solo, in tenda. Ho passato due giorni in acqua, nel fiume, a bilanciare l’infinita varietà di pietre e sassi che quel posto offre. Fino a qualche mese prima avevo la sensazione della mia vita che mi sfuggiva di mano, poi ho ritrovato l’equilibrio. Lo stone balance è

foto di Nicola Fortuna
foto di Nicola Fortuna

diventata una metafora della mia vita: fuori asse ma in perfetto equilibrio. Avevo bisogno di qualcosa che anche metaforicamente mi riportasse in sintonia con me stesso e con l’esterno, che mi permettesse di concentrarmi a periodi abbastanza lunghi su cose su cui prima non riuscivo a concentrarmi. Il cambio vita che mi ero trovato a fare mi aveva portato ad calo attenzione: facevo mille cose senza fare attenzione a quel che facevo, senza testa sulle spalle, come si dice. Ora tutto è tornato in ordine, anche grazie al buddismo, che è subentrato nella mia vita successivamente. Se riesco a mettere in fila, in modo apparentemente disordinato, i sassi, lo posso fare con le monete, coi vasi, coi bicchieri, con le sedie e persino con la mia vita”.

Nicola, col suo amico Luigi, si ritrovano spesso sulle spiagge sassose di Marina di Massa. “Sembra assurdo ma ci sono persone che appena sanno che ci incontriamo per lo stone balance vengono apposta per vederci. Così, col tempo, abbiamo cominciato a portarci dietro anche un piccolo gazebo, con brochure, biscotti e the caldo. Sono molti quelli che vengono a vedere, incuriositi, a fare domande. La reazione è sempre la stessa: cercano il trucco. Poi, appena toccano la costruzione e la vedono crollare ci rimangono male. E tu gliela ricostruisci davanti in pochi istanti, e gli fai capire che no, non c’è inganno, è solo questione di equilibrio, di concentrazione. E così la gente si mette a provare, specie i bambini, che amano mettersi alla prova…”.

A fare questa attività, in Italia, sono circa 50 persone. A maggio, sulle spiagge di Marina di Massa, sarà organizzato Sbam, il primo meeting internazione di stone balance. E Nicola, assieme a Luigi, sarà nello staff che lo organizza. “Su Facebook abbiamo scoperto un mondo. Ci sono appassionati di questa disciplina dall’America all’Europa. Il primo di loro ha iniziato addirittura 30 anni fa”.

foto di Nicola Fortuna
foto di Nicola Fortuna

Le ‘opere’ di Nicola Fortuna non sono rimaste solo tra le vallate deserte e le spiagge d’inverno. Le ha portate anche in giro per la Toscana. “Nell’ottobre scorso abbiamo realizzato una performance assieme al jazzista Francesco Manfredi assieme a Bruno Romani, Daniele Onori e Fred Casadei nel Monteggiori Stone Jazz (progetto ancora in corso, itinerante per vari locali). Nel locale, assieme alla musica live, ho bilanciato pietre e spiegato cosa stavo facendo. Il jazz e lo stone balance: due cose che sembrano casuali e frutto della sola improvvisazione, ma che nascondono invece dedizione e una naturale ricerca di equilibrio. Sembrano tutti pezzi e noti casuali, e invece sono pezzi che compongono un unico e magnifico puzzle”.

 

foto di Nicola Fortuna
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