STAZZEMA. Pronta per essere collocata la lapide che ricorda le vittime dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema: il Sindaco Maurizio Verona ha potuta visionarla questa mattina nel laboratorio che ha terminato nei giorni scorsi l’incisione di tutti i nomi delle vittime riconosciute della strage. Il 5 marzo 2015 l’eccezionale vento fece cadere la lapide in granito di 3,4 m per 2,2m e 10 cm di spessore che ricordava i nomi delle vittime. Con il contributo di tanti cittadini che hanno fatto donazioni al Conto corrente del Comune di Stazzema, con il contributo della Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, dell’azienda di Stazzema che ha donato il blocco di Pietra di Stazzema, di alcune ditte della zona che hanno preso in carico questo mastodontico lavoro è stato possibile realizzare la nuova che misura  3453 (larghezza) x 2370 (altezza) x  194 (spessore) mm per un peso di circa 4,3 tonnellate realizzata in pietra locale. Stanti le particolari condizioni del luogo e l’eccezionalità del peso della lapide, si rende necessario il trasporto della lapide con un elicottero per collocare la nuova lapide dietro il monumento Ossario che raccoglie le spoglie delle vittime innocenti. Un mezzo dell’Esercito italiano consentirà nei prossimi giorni di collocare dietro l’Ossario di Sant’Anna di Stazzema sul basamento e restituire un pezzo di storia alla Comunità di Sant’Anna di Stazzema e della Versilia e rendere omaggio a tutte le vittime. La lapide ricorda le vittime a cui è stato possibile dare un nome delle 560 che caddero nella strage nazifascista del 12 agosto 1944 in cui morirono donne, vecchi e bambini.
“Restituiremo quanto prima a Sant’Anna di Stazzema e a tutti il ricordo delle vittime della strage di Sant’Anna di Stazzema”, commenta il Sindaco Maurizio Verona, “e ringrazieremo singolarmente tutti coloro che hanno reso possibile questa impresa ad un anno di distanza. L’imponenza della lapide che è pronta, ci impone particolare misure di sicurezza nel trasporto che verrà garantito grazie ad un mezzo dell’Esercito italiano per il quale ringraziamo il Ministero e coloro che ci hanno consentito di addivenire a questo risultato. Vedere scritti di nuovo tutti i nomi ci consente di far comprendere la grandezza della tragedia che si consumò a Sant’Anna di Stazzema che racchiude in sé tutte le altri stragi nazifasciste, non solo perché fu la più numerosa, ma perché ci dà il senso di come anche in un luogo apparentemente estraneo agli scontri militari si potesse divenire strumenti di una strategia militare del terrore pianificata nei minimi dettagli, come oggi si può morire in un museo, in spiaggia, ad un concerto o in un mercato. Rivedere quei nomi incisi nella pietra dà a quelle vittime una nuova dignità, non solo una unità in un numero più grande, ma ciascuno con la propria dignità di persona. Dobbiamo da quei nomi riscoprire le tragedie dei singoli, bambini, donne, anziani, e riflettere a quanto caro prezzo abbiamo pagato la nostra libertà”.

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ultimo aggiornamento: 04-03-2016


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