VIAREGGIO. Non esiste carro che oggi sia uscito indenne dalla burrasca abbattutasi sul Carnevale. Che sia un mascherone rovinato o un impianto audio zuppo d’acqua, tutti i costruttori fanno la conta dei danni. E puntano il dito contro la decisione di far uscire carri e mascherate dalla Cittadella all’una, poco prima che si scatenasse una vera e propria tormenta sui viali a mare, e non più tardi.

Già, ma chi l’ha deciso? Difficile trovare una risposta: i carristi riferiscono che sarebbe stata un’imposizione della polizia municipale, impossibilitata a garantire la scorta al trasferimento delle costruzioni sui viali a mare dalle 14 alle 17.30. I vigili urbani, però, raccontano un’altra versione: nei giorni scorsi la Fondazione Carnevale avrebbe deciso di far uscire i carri alle ore 13, scartando così l’alternativa (le 17.30). E, di conseguenza, i turni degli agenti in servizio sono stati organizzati sulla base di questa disposizione.

Ma se il responsabile della decisione è ancora ignoto, i danni alle costruzioni sono tangibili. I più martoriati sono stati Luciano Tomei (“Ho visto il vento sfasciarmi la base del carro proprio davanti ai miei occhi, non riuscirò mai a riparare tutto per sabato prossimo: quanto accaduto è grave”) e i fratelli Cinquini (“Se fossimo usciti alle cinque, come aveva suggerito la squadra corsi, ci saremmo risparmiati la rottura del pistone e i danni all’impianto audio”, sono le parole di Stefano. “E soprattutto avremmo dato un minimo di soddisfazione a chi ha pagato il biglietto).

“Il mio carro, come tutti gli altri, è totalmente bagnato”, osserva Jacopo Allegrucci. Il vento fa svolazzare prepotentemente i mattoni del suo castello gotico e sembra quasi che là sotto ci sia un mostro stile Tremors. “Non dovevamo uscire con pioggia e vento, eppure si sapeva da giorni quali condizioni meteo avremmo trovato oggi pomeriggio”, tuona Roberto Vannucci. “Sarebbe stato meglio fermare tutto prima e rimandare la sfilata a domani o alla prossima settimana”.

“La responsabilità è di chi ha deciso di farci uscire all’una. I danni, nel frattempo, ce li becchiamo noi. Dovremo pagare noi per gli errori di altri”, è la considerazione di Carlo Lombardi. “Oggi è mancato un vero coordinamento tra chi organizza e gestisce le sfilate. Così è brutto per tutti”.

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ultimo aggiornamento: 05-03-2016


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