VIAREGGIO. L’aumento del caffè in Versilia – in alcuni bar una tazzina di espresso arriva a costare 1,10 euro – è una realtà che non fa fare i salti di gioia ma non è demonizzare a priori, secondo Confcommercio.

“La discussione sul rincaro della tazzina – si legge in una nota di Fipe, il sindacato dei pubblici esercizi di Confcommercio – è ormai all’ordine del giorno in quasi tutte le città italiane e praticamente tutti gli operatori sono ormai concordi nel considerare questa opzione come una ‘misura non piacevole ma necessaria’.

“Lo sforamento di quella che è ormai una soglia psicologica, 1 euro, è infatti dovuto in larga parte agli aumenti generalizzati dei tributi che i pubblici esercizi hanno subito pesantemente negli ultimi 5 anni. Essere riusciti in questo lasso di tempo a ‘bloccare’ il prezzo è stato un atto che ha comportato grossi sforzi per gli imprenditori in un momento già difficile ma l’aumento complessivo dei costi di gestione come sicurezza, normative igienico – sanitarie, affitto, dipendenti e suolo pubblico, unito ai rincari di Iva, Tares e gli altri tribui locali, sta generalizzando anche in Versilia quella che è ormai realtà in molte zone.

“A maggior ragione a Viareggio, dove con il comune in dissesto tutte le voci relative alla tassazione locale sono al massimo e dove quindi il rapporto costi-ricavi è ancor più difficoltoso per la categoria, appesantito appunto da aumenti di tasse che soffocano la ripresa oltre che da locazioni sempre più onerose.

“Giova anche ricordare che il caffè è uno dei pochi generi rimasti pressoché invariati dall’entrata in vigore dell’euro: tradizionalmente il prezzo della tazzina seguiva quello del quotidiano ma, mentre il primo è rimasto pressoché invariato, il secondo è arrivato anche ad 1,50 cent a seconda dell’edizione del giorno”.

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ultimo aggiornamento: 21-03-2016


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