VIAREGGIO. “Ancor prima dell’avvio del riordino della sanità toscana avevo più volte espresso la mia preoccupazione soprattutto sullo stato della medicina territoriale; lo sono ancora di più nel momento in cui ci si appresta a mettere le mani sull’accorpamento dei distretti, che dovranno passare da 12 a 8 +1 (Isola d’Elba)”. Lo afferma Manuela Granaiola, senatrice viareggina del Pd.

“Bene combattere gli sprechi (e la Versilia ha già fatto molto in questa direzione), ma in un quadro di trasparenza e condivisione avendo ben chiari gli obiettivi e i risultati che si vogliono ottenere. Purtroppo tutto il processo di riordino in Versilia è avvenuto passando sopra le teste dei cittadini: mai come oggi dunque è essenziale che i sindaci ed i consigli comunali valutino insieme cosa è stato fatto e dove siamo arrivati.

“Sono stati ridimensionati servizi e prestazioni mentre i tempi di attesa si sono allungati all’infinito obbligando un sempre maggior numero di cittadini a rinunciare alle prestazioni specialistiche e alle analisi pubbliche. Questo era uno degli obiettivi voluti? Di fronte a nuove emergenze causate da patologie infettive si è minato il reparto di infettivologia, ma nel contempo, mi risulta, si sono offerti incentivi finanziari ai medici di famiglia per incrementare le vaccinazioni. Si vogliono accorpare i distretti ma non si sono semplificati di una virgola i percorsi di accesso alla medicina territoriale; si sono accentrate le specializzazioni in diversi comuni della zona vasta e non si sono attivate adeguate infrastrutture di trasporto ed accompagnamento. L’elenco dei servizi evaporati o fortemente ridimensionati potrebbe essere assai più lungo.

“Ora tocca all’ambulatorio di diabetologia pediatrica, istituzionalizzato da oltre 5 anni presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale Unico della Versilia in convenzione con il Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica operante all’interno del Meyer. In tale ambulatorio vengono ottimamente seguiti circa 60 bambini, alcuni dei quali, a conferma del buon lavoro svolto, provengono anche da fuori regione o da province limitrofe.

“Con la riorganizzazione in corso, si sta ventilando una prossima interruzione di questo servizio pensando ad una ridistribuzione delle risorse presenti nell’Asl o affidando ad altri professionisti la conduzione dell’ambulatorio o facendo spostare i pazienti in altri ambulatori della ‘grande Asl’. La cosa è particolarmente preoccupante perché si tratta di malattie croniche (molto diverse dalle malattie acute) dove il rapporto fiduciario tra famiglie, bambini e medico è fondamentale e diviene esso stesso parte integrante della cura. Se così fosse realmente si tratterebbe di un’ennesima decisione che di fatto penalizza i pazienti più fragili”.

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ultimo aggiornamento: 31-03-2016


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