“Le modifiche introdotte al testo del nuovo Codice Appalti dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, che il Governo legifera in base all’interesse dei pochi, senza nessuna volontà di reale cambiamento ma con il chiaro obiettivo di conservare un sistema opaco e arretrato”: è la presa di posizione di Maurizio Brotini (segreteria Cgil Toscana) e Giuliana Mesina (responsabile legalità Cgil Toscana).

“E’ vero che in Toscana si è di recente sottoscritto un protocollo con la Regione, che si impegna a garantire la clausola sociale in tutti gli appalti della sanità, ma sappiamo che di certo questo non basta: il nuovo Codice degli Appalti, di cui si parla da mesi, avrebbe dovuto recepire e sistematizzare una serie di Direttive Europee, cogliendo l’occasione per qualificare il settore, troppo spesso funestato da illegalità, bassa qualità, sprechi, malversazioni ed emorragie occupazionali.

Dopo i pareri delle Commissioni Parlamentari, che accoglievano molte delle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali, la stessa CGIL aveva dato un giudizio positivo al disegno di legge, per poi scoprire, nella giornata di ieri, direttamente dal testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che erano scomparsi alcuni punti qualificanti essenziali.
Ad esempio il vincolo alla continuità occupazionale: la cosiddetta ‘clausola sociale’ che garantisce gli occupati durante i cambi di appalto, diventa discrezionale. Che il nostro governo non avesse tanto a cuore i lavoratori ci era noto, ma restiamo ancora di più sconcertati da un’altra grave modifica comparsa nel testo, che elimina il divieto dell’aggiudicazione al massimo ribasso per gli appalti sotto la soglia comunitaria di un milione di euro (che costituiscono l’80% del totale!) e anche l’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori già in fase di gara, al di sotto della tessa soglia. questo significa che chi si aggiudica la gara può subappaltare a volontà, senza che si sappia prima a quali aziende.

E’ evidente che in questo modo sarà difficile garantire la qualificazione delle imprese e impedire le infiltrazioni della criminalità organizzata. Eppure ci avevano parlato di ‘criteri reputazionali’ e ‘rating di legalità’.
Ci sfugge la coerenza con le dichiarazioni pubbliche e gli slogan di questo sedicente Governo del cambiamento. La CGIL , comunque, continuerà la propria azione sindacale, a cominciare dallo sciopero proclamato il 27 aprile prossimo dai lavoratori delle Concessioni autostradali di Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL, ‘scippati’ della possibilità di realizzare i lavori ‘in house’ e quindi a rischio licenziamento”

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