“Tra la fine del 2015 e l’inizio di quest’anno la comunità di Seravezza ha raggiunto il quarantesimo anniversario della concessione del titolo di “Città”.

Così scrive il sidnaco Ettore Neri, che prosegue:

“Dopo la pubblicazione del libro “Nel nome della rosa”, presentato lo scorso 25 aprile alle Scuderie Granducali, che celebra da più punti di vista questo importante traguardo e che sta ottenendo un notevole successo, anche grazie agli ottimi riscontri da parte dei primi lettori, l’amministrazione comunale ha deciso di rendere ufficiale questa ritrovata consapevolezza dell’unicità e del prestigio di Seravezza sollecitando l’uso del titolo di “città” in ogni documento, nota, messaggio o evento riguardante l’ente, il territorio e la cittadinanza.

Si sta concludendo, infatti, il lavoro per porre in essere l’obiettivo specifico già inserito nel Piano di Comunicazione, approvato dalla giunta lo scorso autunno, vale a dire quello di ridefinire l’immagine della città e implementare una comunicazione nuova ed efficace, partendo proprio dalla reimpostazione del logo e dell’unificazione del modello di corrispondenza, che avrà veste nuova ma soprattutto sarà uniforme per tutti gli uffici comunali.

Il nuovo logo di Seravezza, oltre al consueto stemma araldico raffigurante la rosa, i due fiumi che si incontrano e i blocchi marmo, riporterà la dicitura “Città di Seravezza – Terra Medicea e Città del Marmo – Medaglia d’argento al merito civile”. Questa nuova immagine, completa delle tre denominazioni, dovrà essere utilizzata ogniqualvolta si voglia promuovere un’iniziativa patrocinata dal comune o veicolare messaggi provenienti dall’amministrazione o dagli uffici.

Il Sindaco Neri commenta così il nuovo percorso, che parte però sin dal 1973 quando iniziò la ricerca del materiale per richiedere il riconoscimento: “Città di Seravezza è il titolo del quale noi dobbiamo imparare a fregiarci e con il quale dobbiamo prendere l’abitudine a definire il nostro comune.

Quarant’anni fa l’allora Presidente della Repubblica Giovanni Leone ci concesse il titolo di “città” ma per tutto questo tempo non siamo riusciti a sfruttare a pieno questo grande riconoscimento, non valorizzandolo, quasi dimenticandocene.

All’inizio del mio primo mandato, uno degli obiettivi principali che ci eravamo dati – e che alla luce dei fatti abbiamo abbondantemente raggiunto – era quello di ridare orgoglio di appartenenza e fiducia nelle qualità della propria terra ai cittadini di Seravezza. In questi anni abbiamo ritrovato, dunque, una migliore e più forte consapevolezza della nostra autorevolezza e del nostro ruolo nel panorama toscano.

Oggi abbiamo certamente minori remore vista la riacquisita certezza di essere un territorio vasto e una popolazione consistente se raffrontati alle medie nazionali e non una banale somma amministrativa di paesi e quartieri.

Insieme ad altri altrettanto prestigiosi riconoscimenti ottenuti in questi ultimi anni – penso ad esempio alla medaglia d’argento al valor civile conferitaci da Giorgio Napolitano nel 2011 o al premio per il comune più virtuoso d’Italia ottenuto nel 2015 – il termine “città” è autorevole e doverosa definizione che deve essere ben presente nella consapevolezza dei nostri cittadini e nel confronto con gli altri Comuni e Istituzioni.”

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“Idee per il rilancio turistico di Seravezza”