Facce nuove, vecchi programmi. Sono passati più di dieci anni dal primo maldestro tentativo dell’amministrazione Mallegni di assicurare ai propri parenti e amici l’eterna e imperitura titolarità delle concessioni demaniali marittime, eppure gli appetiti non si sono ancora placati.

Come nei migliori film western di Sergio Leone, dove il Sindaco è anche proprietario della miniera, del saloon, e fa anche le veci dello sceriffo (anche se non insegue in calzini gli ambulanti sulla spiaggia), anche a Marina di Pietrasanta si cerca di trasformare un Bene Comune, che in tutto il mondo civilizzato occidentale appartiene alla collettività, in un bene privato, dove non ci sia più il rischio di incorrere in fastidiose evidenze pubbliche o aste che aprano la strada a cattive multinazionali, che non hanno altro da fare che lanciarsi in blocco nel turismo balneare “tipico”.

Chiederemo ai cittadini di Pietrasanta, con una raccolta di firme che partirà a breve, se veramente vogliono passare sopra una proprietà privata chiedendo il permesso per raggiungere la spiaggia, e chiederemo anche se sono d’accordo a ripristinare un minimo di decenza e legalità facendo in modo che il Comune riassuma direttamente la gestione delle spiagge antistanti le piazze a mare di Tonfano e Fiumetto e le riporti alla destinazione originaria di spiaggia libera.

Solo i cittadini di Pietrasanta hanno il diritto di decidere il destino del patrimonio demaniale, e non certo una forza politica che dovrebbe fare una serena riflessione interna sui conflitti di interesse evidenti a tutti, tranne che a loro stessi, che potrebbero insorgere dalla vendita di un bene demaniale ai propri amici e familiari più stretti.

Il MoVimento 5 Stelle Pietrasanta saluta con favore i segnali di vitalità registrati anche in quella parte della sinistra locale, che per anni ha sapientemente glissato sul tema delle concessioni e delle aste, auspichiamo che questo ennesimo tentativo di privatizzare le coste faccia riemergere le tematiche care a tutte le forze popolari per una nuova concezione dello sfruttamento economico dei beni pubblici che tenga conto delle legittime necessità dei cittadini di godere del mare e del paesaggio, interessi garantiti dalla Costituzione della Repubblica.

Crediamo che sia giunto il momento di ridare la parola ai cittadini prima che sia compiuto un passo irreversibile con l’unica finalità, peraltro illusoria, di sottrarre le concessioni demaniali marittime ad un equo procedimento di evidenza pubblica che consenta a tutti gli operatori economici di competere per valorizzare un bene che appartiene a tutti, come avviene nel resto dei paesi civilizzati.

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