Al M5S Seravezza la situazione della ZTL alla Desiata, appare grottesca.
Partendo da Seravezza, si può transitare con i veicoli sino alla pozza della Desiata, dove uno slargo che funge da parcheggio, pieno di rovi, accoglie i visitatori; da lì in poi solo a piedi, perchè oltre alla segnaletica di inizio ZTL ( solo in italiano ), limitando il transito ai soli residenti, troviamo una transenna che occupa mezza carreggiata.
Il divieto di transito, non ha una motivazione logica, perchè quella addotta dagli organi competenti, cioè la ” sosta selvaggia ” dei veicoli sulla carreggiata, che intralcerebbero il passaggio dei mezzi di soccorso, il vietare il transito non pare pertinente.
Anche sulla questione divieto di sosta c’è da eccepire: basterebbe ripulire dai rovi lo slargo della pozza e sistemarlo adeguatamente e prevedere aree di sosta per gli scooter nelle varie piazzole esistenti lungo il percorso così da non creare particolari problemi di viabilità.
Allora perchè tale provvedimento?? Forse perché essendo le auto, poste al di fuori dalla carreggiata, verrebbero meno i presupposti per elevare sanzioni di infrazione al codice della strada ??
Questa paradossale situazione appare come un film già’ visto, in linea con la precedente amministrazione, cioè una ferrea opposizione ad uno sviluppo turistico sportivo e ricreativo della valle, congiuntamente alla mancanza di un monitoraggio puntuale dell’alveo fluviale, che certe attività consentirebbero.
Durante la recente campagna elettorale, abbiamo sentito” fiumi “di parole su rivalutazione ed incentivazione turistica dell’ entroterra, necessità di mantenere ” vivi ” i paesi montani le culture dei luoghi, volontà di preservarne le tradizioni e necessità di stimolare nuove attività attrattive, che in altri luoghi sono fonte di reddito per i residenti pur preservando il territorio.
Ma sono forse queste le modalità per ottenere ciò che è stato dichiarato??
Giorni fa, salendo lungo la strada, abbiamo trovato parcheggiate due auto, e alcune persone che stavano indossando mute ed imbrachi per scendere nel torrente a praticare una splendida realtà qual è il Canyoning, Informati che rischiavano di essere multati sono rimasti esterrefatti!!
Erano francesi: nelle gole del Verdon ed in Corsica ci campano col torrentismo, qui gli rimuoviamo i veicoli e gli rifiliamo una multa……complimenti!!!
Evidentemente la “giovane” giunta seravezzina, o ignora l’ esistenza di questo sport o non lo ritiene meritevole di attenzione.
Dovrebbero essere sistemati i cartelli (attualmente illeggibili) che riportano informazioni utili in caso di piena improvvisa, inserendoci un numero telefonico di soccorso che sia gratuito e rispondente agli organi competenti.
Ripulire dai rovi che sbattono in faccia a chi scende verso valle in bici o scooter, costringendo a spostarsi in mezzo alla strada (peraltro piena di buche) che creano pericolo.
A fronte di tutte queste restrizioni veicolari, è presente un consistente traffico di mezzi pesanti che trasportano marmo, i quali se incrociassero un mezzo di soccorso, non ne consentirebbero assolutamente il passaggio!!
Quale titolo preferenziale ha un dipendente di una cava o un camionista, rispetto ad una guida, la quale accompagna dei clienti nel fiume, o un dipendente o un cliente di un ristorante di Azzano? Si usano forse vari pesi e varie misure in base all’attività svolta??
E’ pur vero che a pensar male si fa peccato, ma qualche volta è inevitabile…..40 ton. sulle ruote, sono forse meno ingombranti e meno pericolose di 20 scooter ben parcheggiati???
Questa è la situazione, sarebbe auspicabile che la nuova amministrazione trovasse quantomeno la volontà di informarsi, di incuriosirsi, di essere stimolata a capire cosa abbiamo in ” casa “, un capitale naturale inestimabile da preservare, da sviluppare, da amare, una forma alternativa alla devastazione che circonda questa valle, imbastendo un progetto serio e riqualificante, il quale garantirebbe un auto sostentamento dell’indotto generato, svincolando le casse comunali da costi insostenibili.

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