“L’amministrazione Tarabella‎ non è certo partita nel migliore dei modi. A parte l’esperimento dei bus navetta – unico segnale positivo pervenuto – per il resto poco o niente di davvero importante, se non in negativo, come l’ampiamente contestata assunzione di Paolo Costa a Capo di gabinetto. Assunzione della quale speriamo ci venga detto qualcosa di definitivo in occasione del consiglio comunale di questo venerdì”. Lo scrive Francesco Speroni, autoproclamatosi consigliere d’opposizione extra-consiliare del Comune Unico della Versilia in divenire.

“Certo è che tra il sindaco Tarabella ed il suo predecessore Ettore Neri – almeno al momento – pare esserci una voragine abissale.

“D’accordo, Tarabella è in carica da poco tempo e quindi può ancora rifarsi, ma dietro a tutti gli affanni ed i passi falsi fatti sino ad oggi s’ode qualcuno – a sinistra – gogolare beato.

“All’approssimarsi della fine del suo secondo mandato, Neri scelse d’impèrio come suo erede Riccardo Tarabella il quale, tra le sue prime dichiarazioni pubbliche, disse subito che era sua intenzione fare il sindaco per un solo mandato.

“Cinque anni passano in fretta e a Seravezza c’è già chi, forse in modo poco rispettoso verso il sindaco in carica, ha iniziato a scrutare l’orizzonte per ipotizzare cosa accadrà a sinistra dopo questo quinquennio.
La maggior parte degli osservatori pare indicare nell’attuale vicesindaco Valentina Salvatori la futura candidata a sindaco della sinistra per il 2021‎. L’ipotesi è certamente realistica.

“Altri invece sospettano che l’imposizione dello spaesato Tarabella – brava persona, ma un pesce fuor d’acqua a Seravezza – sia stata fatta per un ben preciso calcolo politico.

“Questi i due scenari possibili, almeno al momento presente:
1) Se l’amministrazione Tarabella arriva a fine mandato, la candidata sindaco della sinistra del 2021 sarà Valentina Salvatori.
2) Se invece la giunta Tarabella crollasse anzitempo, non solo travolgerebbe anche l’ipotesi Salvatori, ma scioglierebbe le briglie al “principe in esilio” Ettore Neri il quale, con ogni probabilità, sarebbe richiamato a furor di popolo a ricompattare – usando parecchio “bastone” e ben poca “carota” – i già logori ranghi della sinistra locale.

“Naturalmente non so se finirà davvero così, ma le due ipotesi mi appaiono entrambe plausibili. Per il resto, chi vivrà vedrà.

“Detto questo, a me piacerebbe comprendere se una eventualità simile Neri l’avesse messa nel conto – se non addirittura scientificamente progettata – sin dall’inizio, cioè quando scelse come erede Tarabella: un sindaco geopoliticamente debole. Una debolezza che trova conferma proprio nel suo disperato bisogno di farsi assistere dall’oramai famoso Paolo Costa. ‎

“Se la giunta Tarabella cadesse entro un anno o due, sia per l’attuale crisi che attraversa il PD a tutti i livelli, sia per l’urgenza che una chiusura anticipata di mandato impone, Ettore Neri verrebbe immediatamente ricandidato a suon suon di “osanna”. Un Grande Ritorno, insomma, che inizialmente Ettore direbbe formalmente di respingere (ma solo per far alzare le sue quote di mercato) per poi infine accettarlo con sommo gaudio della folla plaudente.
Appunto, chi vivrà vedrà”. (lettera firmata, Francesco Speroni)

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