“Come componenti il coordinamento comunale di Forza Italia di Camaiore, democraticamente eletti dall’ultimo Congresso, rappresentativo della volontà e sintesi dei circa cinquecento aderenti al partito, esprimiamo piena condivisione con quanto dichiarato dai consiglieri Alberto Matteucci, Marco Daddio e Daniele Ricci in merito alla candidatura a sindaco di Giampaolo Bertola alle elezioni della prossima primavera”. Lo scrive in una nota Forza Italia di Caaiore.
“Il giudizio ampiamente negativo circa il suo comportamento durante la campagna elettorale del 2012 viene ribadito fermamente oggi, così come, in questi anni, è stato più volte ed all’unanimità, dichiarato pubblicamente.
“Il sostegno alla sua candidatura è un’autentica offesa nei confronti di quanti hanno creduto che l’appartenenza al partito si coniugasse con la difesa dei valori fondanti la sua costituzione: libertà, democrazia, amicizia, correttezza e, soprattutto, lealtà.
“Valori che hanno ispirato e caratterizzano la nostra militanza e che Bertola, con il suo comportamento ha disprezzato e tradito, prima in maniera sotterranea ed occulta e poi sempre più palese.
“Su questo nuovo ed ultimo atteggiamento comportamentale l’elettorato camaiorese si è già espresso facendogli stabilire un primato difficilmente eguagliabile.
“Abbandonata Forza Italia solo perché non preventivamente ed adeguatamente ricompensato per il decennio da sindaco, migrato in altro partito ed in questo candidato consigliere, contemporaneamente sostenitore di Del Dotto – sostegno ammesso apertamente dallo stesso beneficiato -, fu clamorosamente bocciato dall’elettorato non raccogliendo neppure i consensi per ritornare in consiglio comunale.
“Se Bertola era alla ricerca di una ‘buonuscita’, quella fu davvero la più meritata.
“Non è nostra intenzione ritornare oltre su questo argomento, più che sicuri della memoria degli elettori, avremo cose più utili su cui impegnarci nell’esclusivo interesse della nostra comunità.
“Una hirundo non facit ver, sostenevano i latini memori dell’insegnamento di Aristotele, ‘una rondine non fa primavera’ confermiamo noi oggi, sottolineando la scarsa affinità tra questo volatile migratore,che riesce sempre e comunque a ritornare dove già è stato e chi, scimmiottandone le caratteristiche, ha inteso utilizzarne il nome per battezzarne il suo movimento sperando di fare altrettanto”.
