“Gentile Presidente, ho letto con rammarico e stupore di quanto sarebbe successo in occasione della partita di alcuni giorni or sono che vedeva opposta la squadra del Roselle Calcio a quella del Seravezza Pozzi valida per la Coppa Italia di Eccellenza, ma anche della smentita del presidente del Roselle Simone Ceri relativamente a frasi ingiuriose rivolte alle vittime di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944″. Inizia così la lettera che Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, ha scritto al presidente della Figc Carlo Tavecchio.

“Il fatto, se confermato, sarebbe di una gravità inaudita perché assieme a quelle vittime si insultano le vittime che ogni giorno cadono sotto le bombe, nei mercati, in stragi contro i civili, nel nostro Mar Mediterraneo in fuga dalle guerre. Eventi a cui purtroppo qualcuno rischia di assuefarsi anche con atteggiamenti che varcano la soglia.

“Il calcio è considerato da molti lo spettacolo più bello del mondo ed anch’io ho giocato e mi appassiono come tantissimi tifosi alle gesta della mia squadra del cuore. E dal calcio ci vengono storie bellissime perché come la gran parte delle storie legate allo sport, che danno un messaggio positivo ai giovani che si riconoscono nei giocatori e nelle loro imprese. E’ un messaggio che ci parla della vita, di come qualche volta non è il più forte a vincere, ma quello che crede di più nelle proprie possibilità, che gioca di squadra con i propri compagni, chi si allena e si impegna di più per arrivare al risultato.

“Purtroppo non è sempre così perché spesso al calcio sono legati episodi che niente hanno a che vedere con lo sport: talvolta il calcio diventa motivo di divisione, di insulto, di violenza, di intolleranza e di scherno che non possono trovare la giustificazione nell’attaccamento ad una maglia: ma in ogni caso, vi sono dei limiti che non possono essere varcati e neppure la passione può giustificare.

“Sant’Anna di Stazzema in Italia, è un piccolo paese di poche anime elevato nel 2000 dal Parlamento Italiano con un legge a sede del Parco Nazionale della pace, perché in quel luogo fu compiuto un terribile massacro il 12 agosto 1944 in cui furono uccisi donne, vecchi e bambini, ma che oggi è un riferimento per tutti i coloro che vogliono parlare di pace, diritti, integrazione, legalità. La storia di Sant’Anna di Stazzema è una storia non solo di tragedia, ma anche di accoglienza.

“A Sant’Anna di Stazzema oggi si guarda al futuro e si cercano nuovi linguaggi per diffondere valori positivi e lo sport ne è pieno. Non so se le frasi a Lei attribuite siano state effettivamente pronunciate, ma sappia che non vi sarebbe alcuna giustificazione, neppure l’offuscamento dovuto alla troppa passione sportiva.

“Chiedo alla Figc di svolgere le verifiche del caso e di prendere le conseguenti decisioni in merito a quanto sarebbe successo, valutando, qualora dette dichiarazioni risultassero veritiere, la radiazione del Presidente del Roselle Calcio dalla Federazione in qualsiasi luogo ed il suo allontanamento da qualsiasi stadio. Credo che l’essere presidenti di una Società Sportiva comporti come l’essere sindaco delle responsabilità maggiori in merito a quanto si dichiara e quanto si manifesta.

“Come Sindaco che rappresenta Sant’Anna di Stazzema ed il Parco Nazionale della pace, ma soprattutto l’insieme dei valori che ne derivano, ho l’obbligo di denunciare ogni atteggiamento lesivo dell’onore di quei morti innocenti che caddero vittime dei nazifascisti, inermi di fronte alle mitragliatrici, ai lanciafiamme, ad una violenza incomprensibile. Ancora oggi i superstiti si chiedono il perché di tanto odio 72 anni fa e mi chiederebbero di domandare a questo soggetto come può la passione sportiva sfociare in tanta sciocca ed inutile violenza verbale.

“Gentile presidente Tavecchio, già in passato mi ero permesso di invitarLa a Sant’Anna di Stazzema assieme ai calciatori della Nazionale di calcio, ma oggi più che mai serve un messaggio dal mondo dello sport che tutti amiamo di distacco da atteggiamenti di intolleranza, violenza anche verbale che offendono i valori che ci sono cari. In tanti, vengono ogni anno al Parco Nazionale della pace, un luogo che merita di essere vissuto in silenzio, in solitudine per capirne a fondo la storia e l’essenza. E’ un silenzio che ha scosso anche i visitatori meno attenti perché entra dentro ed uno può portarselo con sé a lungo”.

(Visitato 182 volte, 1 visite oggi)
TAG:
carlo tavecchio maurizio verona roselle Stazzema

ultimo aggiornamento: 15-11-2016


“Salviamo le Apuane” in mostra a Firenze

“Un milione di euro per adeguamenti delle scuole”