Cassonetti per gli abiti usati puntualmente svuotati e vestiti sparsi sulla strada per un effetto discarica a cielo aperto. Un pugno nell’occhio per una città che punta sull’arte, sulla cultura e anche sul decoro urbano. Pietrasanta da oggi dice basta agli episodi di degrado legati alla presenza dei contenitori per la raccolta d’indumenti. E’ diventata esecutiva la delibera che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Mallegni, aveva firmato a settembre scorso. Le operazioni sono partite dal parcheggio Coop, dove è stata rimossa la prima “campana” gialla, ad opera degli addetti Ersu. L’intervento è stato seguito direttamente dal vicesindaco Daniele Mazzoni: “La situazione – spiega – era diventata insostenibile. Abbiamo deciso di togliere i contenitori perché venivano regolarmente saccheggiati, con conseguente abbandono dei vestiti sui marciapiedi o sull’asfalto. Un fenomeno di degrado, purtroppo alimentato da cittadini incivili che approfittavano dei cassonetti per evitare la differenziata e sbarazzarsi abusivamente dei sacchetti d’immondizia. Adesso abbiamo risolto il problema e la raccolta del vestiario sarà concentrata nel centro di via Olmi, che è presidiato e quindi al riparo da incursioni pericolose anche per la stessa incolumità delle persone”.

 

I contenitori per la raccolta di abiti usati, distribuiti sul territorio comunale, sono 13. Per toglierli tutti Ersu impiegherà almeno 10 giorni. Entro fine mese l’operazione sarà definitivamente completata e, per disfarsi dei vestiti vecchi, sarà necessario rivolgersi al centro di via Olmi, dove questo tipo di servizio è attivo già da agosto scorso con ottimi risultati. In meno di quattro mesi Ersu ha dovuto raddoppiare gli spazi destinati alo smaltimento d’indumenti (i metri cubi a disposizione sono passati da 30 a 60). Segno che la raccolta di vestiti, associata a quella di altri rifiuti differenziati, funziona, rivelandosi più produttiva in termini di volumi.

 

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