Moltissimi operatori del settore (oltre un centinaio) hanno affollato la sala dell’Hotel Astor a Viareggio per confrontarsi sui numerosi problemi della categoria, in particolar modo sulla legge sul legittimo affidamento, considerata necessaria per dare continuità aziendale alle imprese del settore.

Alla presenza di amministratori locali e regionali (era presente il vicesindaco del Comune di Viareggio Walter Alberigi, la senatrice Manuela Granaiola, Umberto Buratti sindaco di Forte dei Marmi e vicepresidente della Provincia di Lucca, Elisa Montemagni, consigliera regionale, Alessandro Del Dotto, sindaco di Camaiore) si sono succedute numerose relazioni, dalle sindacali alle legali, partendo dai saluti del vicesindaco di Viareggio.

Per arrivare ad un documento, approvato all’unanimità, in cui si invitano le istituzioni nazionali a portare avanti la non attinenza della direttiva servizi Bolkstein alla realtà dei balneatori italiani.

E si invitano i sindacati a sostenere la categoria in questa battaglia con ogni mezzo, compresa la mobilitazione delle imprese stesse.

Con lo slogan “Esserci per resistere”, è partita, infatti, proprio da Viareggio la vertenza nazionale che promuove la proposta Cna basata sul legittimo affidamento per le imprese esistenti e le evidenze pubbliche per le nuove concessioni. Una vera e propria proposta di legge presentata a tutte le Regioni costiere che riguarda un totale di oltre trentamila imprese del settore.

Tre Regioni hanno già aperto sulla questione un tavolo di lavoro (Abruzzo, Marche e Liguria). Adesso la Cna prosegue nella pressione sulle altre amministrazioni, dato che il legittimo affidamento è considerato il dna delle imprese balneari, come ha confermato il coordinatore nazionale Cna balneatori Cristiano Tomei.

“Siamo soddisfatti di vedere tanta partecipazione – ha detto Tomei – perché ci conforta sulla  giusta motivazione per la lotta che stiamo portando avanti. E’ un cammino difficile che riguarda un patrimonio del nostro Paese. Abbiamo costruito un percorso legittimo anche da un punto di vista legale. L’Agenzia del Demanio ci ha confermato che il 48% delle spiagge italiane sono disponibili per nuove attività imprenditoriale. Nelle aree nuove si può procedere con le evidenze pubbliche, non c’è alcuna limitatezza del bene. Per le aziende esistenti, noi abbiamo costruito la nostra proposta CNA di tutela delle imprese balneari sul legittimo affidamento: non sono solo per gli investimenti fatti, ma perché gli operatori hanno avuto dallo Stato la possibilità di costruire un’impresa su territorio demaniale sulla fiducia del rinnovo automatico per costruire il lavoro della vita”.

Un impegno dell’associazione ribadito da tutti i livelli dirigenziali.

“Questa assemblea è fortemente voluta dalla Cna di Lucca che si sta occupando con molto impegno degli stabilimenti balneari – ha confermato il presidente provinciale dell’associazione, Andrea Giannecchini – Queste imprese negli ultimi anni stanno subendo una grave ingiustizia. La direttiva Bolkestein mina il futuro delle nostre imprese. La soluzione del legittimo affidamento è la proposta decisamente più percorribile anche nel rapporto con le istituzioni nazionali”.

E la preoccupazione che emerge dagli imprenditori del settore è grande. Lo conferma Pietro Guardi, presidente dell’associazione balneari di Viareggio.

“Le persone qui presenti sono sette otto anni che lottano per difendere le proprie imprese, il proprio lavoro – ha detto Guardi – Qui è nato il turismo balneare italiano e qui c’è la sua storia. I nostri amministratori sono stati lungimiranti negli anni in cui ci hanno spronato ad investire negli stabilimenti, permettendoci di trasformare delle capanne in vere e proprie imprese con tutti i servizi: siamo una tipicità paesaggistica, culturale e sociale del paese. Occorre fare scelte politiche chiare: noi puntiamo alla qualità delle imprese familiari balneari che si connettono con il territorio circostante dando servizi anche ai cittadini”.

Un invito a proseguire nella lotta arriva anche dalla senatrice Manuela Granaiola che appoggia in pieno la vertenza della Cna. “E’ indispensabile insistere sul doppio binario – ha confermato la senatrice – così come dobbiamo convincere gli altri sindacati su quella che considero la posizione migliore”.

A chiudere la riunione è stato Emiliano Favilla, del comitato salvataggio imprese, che ha ribadito il carattere politico delle decisioni da prendere e la assoluta non applicabilità della Bolkestein alla storia del nostro territorio.

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assemblea balneatori CNA

ultimo aggiornamento: 15-12-2016


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