La Versiliana chiede sconti e non paga i creditori. Lo scrive la consigliera comunale del PD a Pietrasanta, l’ex assessore al bilancio Daniela Ferrieri. “È cosa a dir poco imbarazzante che la Fondazione Versiliana invii una lettera ai propri creditori chiedendo loro uno sconto del 40%”.

 Quando nel 2010 lo stesso Simoni, dopo 10 anni di gestione, lasciò la Fondazione con una perdita certificata di 741.000 – scrive Ferrieri – a nessuno venne in mente di non pagare i creditori che aspettavano i soldi da anni e pian piano tutti furono pagati”.

 “Dopo una stagione disastrosa, quella del 2016, organizzata sempre da Simoni, con incassi di 73.000 – che non bastano neanche a pagare il suo compenso e i suoi rimborsi spese – viene deciso da Mallegni & Co. di proporre a chi aspetta di essere pagato un accordo “amichevole”, condizionato però all’accettazione da parte di tutti.

“Perché il direttore artistico, che ha moltiplicato i costi all’interno dell’organizzazione tra segretari vari, consulenze e incarichi di cui si poteva tranquillamente fare a meno, non si taglia lo stipendio anche lui del 40%?

“La verità è che la decisione di non pagare totalmente i creditori dà un ulteriore colpo alla reputazione della Versiliana, colpo che va ad aggiungersi alla pochezza degli spettacoli del 2016 che hanno visto un calo vertiginoso di presenze. La gestione della Fondazione da parte di Simoni sta facendo perdere alla Versiliana l’identità di stagione di avanguardia culturale e di alto livello che la contraddistingueva nel passato (prime nazionali, grandi spettacoli, produzioni ecc.) e temiamo che questa deriva porti ad un impoverimento dell’offerta culturale di Pietrasanta e della Versilia tutta con danni neanche quantificabili al turismo ed all’economia del nostro territorio”.

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