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Catalogazione dei marmi, ” inseriremo palazzo comunale nel circuito museale”

Un elenco meticoloso di tutti i materiali lapidei presenti in municipio. Un primo passo verso la trasformazione di palazzo civico in museo, verso l’apertura della sede del Comune alla città e ai tanti turisti che visitano Pietrasanta. L’annuncio è arrivato direttamente dal sindaco Massimo Mallegni, a conclusione del progetto di catalogazione dei marmi dell’edificio di piazza Matteotti. Un lavoro di ricerca, terminato con la scopertura del totem illustrativo che, in doppia lingua, spiega tipologia e provenienza delle pietre utilizzate per la costruzione dell’ex palazzo littorio. “Il nostro municipio è un museo naturale – ha detto Massimo Mallegni – uno scrigno che vogliamo rendere fruibile alla comunità. I residenti e quanti arrivano a Pietrasanta devono avere la possibilità di visitare la sede del Comune, di scoprire la bellezza di questo palazzo, delle sculture e delle opere che sono esposte all’interno. Il nostro obiettivo, con la realizzazione del Museo Mitoraj, è quello di inserire anche il Comune nel circuito espositivo della città. Un’operazione che richiederà risorse e misure di sicurezza, ma che riteniamo indispensabile per completare il progetto di museo diffuso su cui stiamo puntando con convinzione”.

La catalogazione dei materiali lapidei di palazzo civico è stata realizzata dall’architetto Paolo Camaiora e dal geologo Sergio Mancini, con il supporto del Cosmave e dell’azienda ItalMarble Pocai, che ha donato il  basamento in breccia violetta per il pannello descrittivo esposto nell’atrio del Comune. Una chicca per addetti ai lavori e curiosi che, da oggi, potranno apprezzare le tante varietà di marmo della scalinata, dei pavimenti e dei rivestimenti dell’edificio. Materiali estratti in gran parte dai bacini della Versilia e non solo, dal Calacatta Vagli al Fantastico Arni fino al Rosso Verona e al Bianco Carrara. Un progetto messo a punto sotto la supervisione del capo di gabinetto, Adamo Bernardi, che ha coordinato tutti i soggetti coinvolti. “La catalogazione dei marmi – ha spiegato l’architetto Paolo Camaiora – è un elemento qualificante, che valorizza il patrimonio e la storia del palazzo comunale, della città e delle sue cave. Sono orgoglioso di aver dato il mio personale contributo a una realtà come Pietrasanta, che sa fare dell’arte e della cultura una forma di economia, con grandi potenzialità anche in termini di prospettiva futura”.

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