Teatro primavera. Al Pacini di Pescia la nuova stagione porta in scena un mini cartellone di rappresentazioni che rivisitano spazi, modi di produzione e forme espressive. Nei 6 spettacoli in programma dal 12 febbraio al 6 aprile troveremo spettatori seduti sul palco, strumenti musicali fatti con materiali riciclati, l’autobiografia in forma scenica di un figlio d’arte, ruoli di attore e cantanti che si fondono e canzoni, parole e gesti per ripercorrere gli ultimi due secoli di storia.

SUONI RICICLATI (12 febbraio, ore 21:15)
Gaudats junk band

Spettacolo musicale di 14 elementi realizzato con strumenti riciclati
Una band speciale che suona su strumenti auto costruiti, questo è Il progetto “Junk Band”, di Daniele “Gaudats” Guidotti, al quale aderiscono gli amici musicisti a “Chilometro Zero”. La band è difatti formata da vecchi amici, con i quali Daniele ha avuto continui rapporti musicali, provenienti dalle esperienze più disparate a costituire un piccolo “melting pot” artistico, che contribuisce a dare vita a un sound del tutto particolare.
Lo spettacolo non ha solo l’interesse fornito da improbabili strumenti realizzati con materiale destinato allo scarto, ma è strutturato in modo da risultare coinvolgente per il pubblico, il quale viene costantemente invitato a interagire con la band. Lo show propone la rivisitazione in chiave “Junk” di famosi brani sia italiani che stranieri, spaziando trasversalmente tra i generi a dimostrare che molto è possibile con un po’ di entusiasmo e di “follia”. Al progetto “Gaudats Junk Band” aderiscono anche personaggi molto conosciuti come Marco Bachi (bassista della Bandabardò) e il frontman Rick Hutton, volto di Videomusic negli anni ’80-’90, conduttore radiofonico e presentatore del Porretta Soul Festival. I musicisti si esibiscono, coerentemente, con abiti forniti dall’emporio del riuso solidale “Daccapo”di Capannori (LU).

MINIMACBETH (4 marzo, ore 21:15)
di Andrea Taddei
con Giovanna Daddi e Dario Marconcini
Regia di Dario Marconcini

Una riscrittura della tragedia Shakespeariana che, pur mantenendo lo sguardo disincantato di Shakespeare, trasforma il tragico in un grottesco che contiene in sé sia il paradosso che il cinismo. Macbeth non è più solo una cronaca tragica di tempi lontani, ma purtroppo sembra che sia una storia nostra contemporanea. In occasione dello spettacolo gli spettatori siederanno sul palcoscenico, integrandosi alla performance.

IL RAGAZZO CON LA VALIGIA (11 marzo, ore 21:15)
Musical scritto dal regista ROBERT ANDREONI, con l’aiuto della scuola smile dance di Pieve a Nievole.
Ormai una vera e propria associazione, con i vicepresidenti Marco D’apice e Mila D’Amato e con la collaborazione di Federica Pacini.
Grazie a tutti i ballerini, cantanti, attori, che rendono questo cast una meraviglia.

Oggi Robert ha quasi 18 anni, la valigia di cui vogliamo, di cui lui vuole parlarvi, è la sua. Ma che cos’ha di speciale? Robert ha cominciato ad averla a solo 40 giorni, forse meglio definirla un fagottino più che una valigia, proprio come lui, piccolo piccolo. Per uno strano e forse un poco crudele gioco della vita, la sua valigia, reale ed emotiva, ha continuato a crescere man mano che anche lui cresceva, riempiendosi di illusioni, desideri, delusioni, sofferenza, ricerca… Robert sente che oggi parte della sua ricchezza e non solo del suo peso, è proprio quella valigia, con tutto ciò che contiene e non ha timore di aprirla affinché la varietà del suo contenuto possa essere a sua volta di aiuto, sostegno, stimolo a tanti altri ragazzi con la valigia e, perché no, magari anche a quanti non hanno mai avuto bisogno di farla, ma sentono la voglia di mettersi in gioco, aprendosi agli altri e ad altre storie.

VOCI VICINE (16 marzo, ore 21:15)
Tra grandi eventi e canzonette una passeggiata tra gli ultimi 200 anni di storia
Di e con: Valentina Grigò e Stefano Filippi

Uno spettacolo di canzoni, parole e gesti che in modo ironico, sarcastico e grottesco provano a ripercorrere gli ultimi due secoli di storia. Una specie di passeggiata senza pretese filologiche, che prova invece a evocare immagini, ricordi, memorie che ci son trascorse vicine. Un modo per far affiorare un passato più o meno remoto e lasciarlo scorrere a davanti a noi come fosse la pellicola di un film che abbiamo visto. Una proposta per un pubblico di tutte le età, capace di coinvolgere e divertire pur trattandosi di materia storica e civile.
Adatto anche per le scuole superiori.
In scena un attore-narratore e una cantante si alterneranno in questo racconto paradossale attraverso una serie di siparietti secondo le tradizioni del classico avanspettacolo o cafè-chantant.

MUMBLE MUMBLE… (24 marzo, ore 21:15)

Mumble Mumble è un racconto in tre tempi in cui Emanuele Salce narra impudicamente le vicende di due funerali e mezzo (e le gesta dei protagonisti che in quei giorni si distinsero…). Nel primo, quello di suo padre Luciano, quando aveva poco più di vent’anni e, reduce da una nottata di eccessi etilici, si trovò a dover gestire da solo l’accadimento affrontando, nelle condizioni peggiori, una realtà a lui sconosciuta ed assai scomoda fra para-parenti a caccia di lascito, addetti alle onoranze funebri che lo inseguivano con cataloghi di bare e la ragazza per cui spasimava che non gli si concedeva. Nel secondo, quello di Vittorio Gassman, marito di sua madre, vissuto da trentenne più lucido e consapevole, in cui si assiste ad un vero e proprio Carnevale del sacro e del profano, fra autorità politiche improbabili e presenzialisti d’ogni risma: dai colleghi minori, a venditori d’automobili, religiosi frustrati, furfanti che nella calca stappavano bottiglie di vino pregiate per concludere il tutto con la semifinale degli Europei del 2000 Olanda – Italia con scene da stadio. Nel terzo (metaforicamente) il suo: vissuto attraverso l’incontro con una bionda australiana e una défaillance occorsagli in un museo di Sydney, con un finale in crescendo, fino a giungere ad una vera e propria liberazione non solo simbolica.

A fare da contraltare in scena lo spettatore-regista Paolo Giommarelli, ora complice, ora provocatore della confessione, passando con candida disinvoltura da Achille Campanile a Petrarca fino ad un trattato di procto-gastroenterologia. Il racconto conclusivo dello spettacolo, che narra dell’incontro tra il protagonista e una bionda australiana, seguito da un’imbarazzante defaillance, ha catturato l’attenzione di Sandro Veronesi che, nel suo ultimo romanzo “Terre rare” scrive: “La storia narrata nel capitolo dieci della prima parte non è farina del sacco dell’autore, è una cover dello strepitoso monologo autobiografico di Emanuele Salce contenuto nel suo spettacolo intitolato Mumble mumble – ovvero confessioni di un orfano d’arte (di E. Salce e A. Pergolari). Oltre al ringraziamento per il permesso di rielaborarla, l’autore gli rivolge tutta la propria ammirazione”.

INTERRAIL (6 aprile, ore 21:15)
Concerto teatrale attraverso l’Europa
Progetto vincitore del bando CANTIERE FUTURO 2015 Fondazione Toscana Spettacolo Onlus e Teatro Metastasio di Prato

Uno spettacolo/concerto che fonde i ruoli di attore e cantante a servizio di un caleidoscopico racconto per immagini e suoni che, come i paesaggi dal finestrino di un treno, scorrono trasformandosi davanti allo sguardo.
In scena sei attrici-cantanti mosse da un tourbillon di cambi costume, che vanno a scandire il tempo di un viaggio attraverso il Vecchio Continente, nel desiderio di raccontare con leggerezza e ironia il valore della diversità e la ricchezza delle culture differenti, senza perdere di vista le contraddizioni e le criticità di un’Europa in continua trasformazione e ricerca di identità.

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ultimo aggiornamento: 08-02-2017


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