“Ci uniamo alla richiesta del nostro senatore Giarrusso. Perché la Commissione Antimafia a guida PD non ha esteso il sequestro degli elenchi dei massoni anche alla Toscana? Lo faccia o sarà lecito pensare che il Partito Democratico è complice di quel sistema occulto non a caso parte in causa nei principali scandali toscani, in primis Monte dei Paschi di Siena” così i consiglieri regionali M5S.

“Una complicità che con preoccupazione potrebbe essere corrispondenza, anche nelle istituzioni regionali. Inquieta infatti che da quasi un anno chiediamo di sapere quanti massoni ci siano tra consiglieri regionali e giunta, ma Eugenio Giani continua a negarci una risposta” aggiunge Enrico Cantone, consigliere regionale M5S firmatario della richiesta.

 

“Abbiamo partorito il topolino: restringere l’ambito di sequestro degli elenchi a due regioni quando il raggio d’azione delle mafie è nazionale, con soggetti operanti stabilmente a Roma, è una limitazione che renderà monca l’indagine”.

A dirlo è il senatore Mario Michele Giarrusso (M5S), commentando la decisione assunta oggi dall’Antimafia di chiedere alla Finanza il sequestro degli elenchi degli iscritti alla massoneria in Calabria e in Sicilia.

“Si è evitato di prendere gli elenchi della Toscana – prosegue ironicamente Giarrusso – non sia mai si trovasse qualche nome molto conosciuto. E’ questa una scelta incomprensibile alla luce delle evidenze investigative in cui si trova traccia di rapporti tra massoneria e mafie che ha riguardato da tempo, per esempio, il traffico dei rifiuti in Toscana. La verità è che chiedendo il sequestro di tutti i nomi, si sarebbe aperto un vaso pandora che qualcuno vuole tenere chiuso, non sia mai possa esplodere”.

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