Prima l’hockey su pista. E poi il calcio. Viareggio e Forte dei Marmi si ritrovano a fronteggiarsi nell’arco di poco meno di 24 ore. In gioco c’è molto. Al di là degli sfottò (alcuni gustosi, altri fuori copione….), la rivalità continua ad essere il pepe dello sport. Basta saperla vivere con leggerezza e ironia.
Detto del derby di hockey su pista – che deciderà la griglia dei playoff – buttiamoci su quello calcistico. Un derby per certi versi inedito in serie D visto che l’ultima volta che avvenne nel campionato nazionale, il confronto era fra Viareggio e ‘solo’ Forte dei Marmi: l’arrivo nella ragione sociale di Real e soprattutto di Querceta (i dirigenti hanno portato idee, praticità, esperienza calcistica e… moneta) hanno ridato verve e linfa vita al calcio di Forte dei Marmi che – come quello viareggino – ha nel passato recente ha dovuto fare i conti con dirigenti forestieri non versiliesi che hanno costruito poco e generato false illusioni.
Che partita sarà il derby di domani? Il Viareggio cerca punti per arrivare ai playout (la salvezza diretta a tre giornate dalla conclusione sembra una pia illusione, solo la matematica concede qualche chanche ma si dovrebbero verificare troppe combinazioni tutte favorevoli ai bianconeri) nella condizione di giocare lo scontro decisivo in casa contro l’avversario che verrà; il Real Forte dei Marmi Querceta dopo il colpo gobbo di Massa ha ritrovato le coordinate vincenti per arrivare ai playoff (leggi quinto posto). In campo tanti freschi ex (Manca e Remedi, Pizza è destinato ai box), viareggini doc che giocano nel Real Forte dei Marmi Querceta (Biagini e Remedi: il derby è anche questo…) e anche il ricordo – c’è, c’è – delle sei sculacciate rimediate della gara di andata quando al ‘Necchi Balloni’ il Viareggio scese in campo con la formazione Juniores nel momento più grave della crisi che portò alla rivoluzione di dicembre, con l’addio del patron Fabrizio Tonelli, dell’allenatore Marco Masi e del direttore sportivo Sergio Carnesalini e l’arrivo della nuova dirigenza.
