Il Consiglio Comunale di Camaiore ha conferito, all’unanimità, la cittadinanza onoraria alla memoria ad Harry Jackson, artista di fama internazionale scomparso nel 2011. Lo scultore aveva scelto di soggiornare ed aprire il proprio studio a Capezzano Pianore, sulla strada che conduce a Monteggiori. Il figlio Matthew, presidente dell’Harry Jackson Trust, ha donato alla comunità circa centocinquanta tra cere e gessi che andranno ad arricchire uno spazio espositivo che sarà realizzato grazie al contributo della Pardini Armi, all’interno dei locali dell’ex circoscrizione di Capezzano Pianore. A queste si affianca il lascito di una corposa collezione di reperti archeologici di epoca ellenica che il Comune di Camaiore già espone nelle sale del Civico Museo Archeologico. Il lavoro della 2a Commissione Consiliare ha portato a una votazione unanime dell’assise che ha voluto riconoscere l’importante onorificenza alla famiglia Jackson, in virtù del rapporto privilegiato che si è creato con Camaiore, la “lovely valley” amatissima da Harry che proprio a Capezzano creò una delle sue opere più famose ovvero la gigantesca statua di John Wayne che campeggia a Los Angeles.

Per conferire una più alta dignità istituzionale all’atto, il Consiglio Comunale ha approvato contestualmente il gemellaggio tra il Comune di Camaiore e la città di Cody, nel Wyoming, luogo ove Jackson ha vissuto per anni e dove è deceduto. La pratica dà mandato al Sindaco di sottoscrivere il Patto del Gemellaggio in una data da concordare con il Sindaco di Cody, Matt Hall. Si tratta di un atto fondamentale per l’avvio di un proficuo interscambio culturale: la città americana ospita infatti la sede dell’Harry Jackson Trust e un importante spazio espositivo, mentre per Camaiore si tratta dell’occasione di diffondere, anche oltreoceano, il proprio territorio e le tradizioni culturali.

“Con gli atti approvati dal Consiglio si dà il crisma dell’ufficialità a un rapporto che Camaiore – e in particolare Capezzano Pianore – nutre da tempo. L’apertura dello spazio espositivo, presso l’ex circoscrizione, offrirà un’occasione di sviluppo alla frazione, legata alla sua storia e all’amore che Harry Jackson e la sua famiglia hanno sempre espresso per questi luoghi”, le parole del Sindaco Del Dotto.

Cody – Wyoming (USA)

Cody è una città degli Stati Uniti d’America, capoluogo della Contea di Park nello Stato del Wyoming. Nel censimento del 2000 la sua popolazione era di 8.835 abitanti. La città è nota per la sua vicinanza al Parco nazionale di Yellowstone, e deve il suo nome a Buffalo Bill, il cui vero nome era William Frederick Cody. Altra personalità molto importante legata a Cody è quella di Jackson Pollock, uno dei maggiori rappresentanti dell’action painting, lì nato nel 1912.

Harry Jackson – Biografia

Harry Jackson nasce a Chicago (USA) il 18 Aprile 1924 e dopo una lunga, ricca e tumultuosa vita, muore il 25 Aprile 2011 – all’età di 87 anni appena compiuti – a Cody (città fondata da Buffalo Bill) nel Wyoming. Studia all’Istituto d’Arte di Chicago e, a 14 anni lascia la famiglia per andare a fare il cowboy nel Wyoming, le cui sconfinate praterie e la vite rude dei mandriani lo hanno sempre attratto. Qui continua a coltivare la sua passione per la pittura e comincia a ritrarre i suoi amici cowboy. A 18 anni, si arruola volontario nel corpo dei Marines. Prende parte alla II Guerra Mondiale con l’incarico di War Artist e partecipa alle Battaglie di Tarawa e Saipan nel Pacifico, dove viene gravemente ferito alla testa. I postumi di queste ferite gli causano gravi problemi di salute e comincia ad avere frequenti attacchi epilettici, che lo affliggono per tutta la vita. Alla fine della guerra, si reca a Los Angeles dove per un certo periodo lavora per i grandi Studios Cinematografici e per la Radio. Nel 1948 si trasferisce a New York dove riprende a studiare arte e è qui che comincia a frequentare gli ambienti artistici dove incontra fra gli altri anche il pittore Jackson Pollock, del quale diventa grande amico. Nel 1951 partecipa alla “Mostra della 9a Strada” che sposta il centro del mondo dell’arte da Parigi a New York. La visione cosmica di questa mostra – caratterizzata al massimo dai grandiosi dipinti “a gocce” di Pollock – trasforma per sempre il linguaggio globale dell’arte e lo introduce fra i pittori emergenti dell’epoca. Il 9 luglio 1956 LIFE Magazine pubblica un reportage fotografico di nove pagine dal titolo “Harry Jackson Prende Una Strada Difficile”, dove viene celebrato il suo abbandono dell’espressionismo astratto di Jackson Pollock. In un viaggio in Italia approfondisce gli studi su Tiziano e gli altri Maestri del Rinascimento e inizia a dipingere opere ispirate da questa esperienza. Nella mostra viene messo in evidenza un suo grande dipinto Italian Bar – splendido ritratto di gruppo a grandezza naturale della Famiglia di don Vito Genovese, che aveva un bar proprio sotto lo studio di Jackson a New York-Little Italy. Nel gennaio 1957 grazie a una borsa di studio, si reca in Italia e aggiunge la scultura all’arte della pittura, trasferendosi da Firenze a Pietrasanta dove comincia a lavorare con le più importanti fonderie della zona. In seguito costruisce la sua abitazione/studio e la sua fonderia di bronzi privata a Camaiore-Via per Monteggiori. La fonderia cessa l’attività nel 1989, ma egli mantiene il suo grande studio privato e l’abitazione dove vive e lavora per circa quattro mesi l’anno e dove nascono tutti i suoi cinque figli. Ispirato dalla figura di John Wayne, di cui è grande amico, crea il “Marshal”, un’opera che ritrae l’attore nella famosa interpretazione dello Sceriffo Rooster Cogburn nel film “Il Grinta” e che viene pubblicata sulla copertina di Time Magazine. In seguito, nella sua fonderia privata, crea la scultura monumentale in bronzo John Wayne-The Horseman, sempre ispirata alla figura dell’attore e che si trova in Wilshire Boulevard a Los Angeles. La sua carriera artistica spazia per 6 decenni, con lavori che coprono un incredibilmente vasto raggio: dalle prime opere create nei Marines come combat-artist, attraverso l’espressionismo astratto, fino alla sua celebratissima arte western. Lascia in tutti coloro che lo hanno conosciuto o semplicemente incontrato, un segno indelebile non solo come grande artista, ma come uomo dalla personalità incredibile. I suoi lavori si trovano in numerosi musei e nelle maggiori collezioni private mondiali.

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