“Le problematiche legate alla rete idrica e ai sistemi fognari e di depurazione dei reflui – dichiarano il Sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto, il vice-sindaco di Massarosa Damasco Rosi e l’assessore di Camaiore Simone Leo – intese come carenze di opere o inefficienze storiche, presenti sul nostro territorio – ma più in generale in Italia – possono essere superate solo tramite investimenti sostanziosi che non riescono ad essere coperti soltanto dal sistema tariffario. Alcune criticità presenti da anni, che meriterebbero interventi celeri e risolutivi, sia per offrire agli utenti servizi di qualità sia per salvaguardare le risorse e l’ambiente, dovrebbero essere superate nel breve o al massimo nel medio periodo, a seconda della gravità, ma, come abbiamo già avuto modo di dire in diverse sedi, il meccanismo attuale che prevede la copertura degli investimenti da parte dei gestori, nel nostro caso GAIA S.p.A., a carico della bolletta o con mutui – se e quando vengono concessi – che poi in bolletta ritornano, quindi direttamente a carico degli utenti, diventa insostenibile soprattutto in un periodo storico che non consente ulteriori aggravi sulle famiglie”.

“Per cui, da una parte – proseguono – la necessità di risolvere i problemi in tempi stretti e dall’altra quella di non far pesare i costi – magari per anni – sulle tasche dei cittadini possono essere elementi guida di un sistema che andrebbe corretto in questa direzione. Una soluzione percorribile per soddisfare entrambi i risultati potrebbe essere quella di far ricadere le somme necessarie ad effettuare le opere su stanziamenti statati e quindi sulla fiscalità generale attraverso la messa a disposizione o il potenziamento dei fondi ministeriali a tale scopo destinati, partendo dal considerare i vari sistemi acquedottistici e fognari italiani come una sorta di grande infrastruttura nazionale che abbisogna di interventi e di opere di manutenzione straordinaria, con il passare del tempo, sempre più crescenti. Somme da mettere a disposizione dei vari gestori italiani del servizio idrico integrato mediante un’assegnazione di queste basata su criteri oggettivi come il tipo di problematica, l’urgenza, la territorialità, la progettualità, etc. e soggette a verifica”.

“Perché tempi e disponibilità delle risorse economiche – continuano – spesso non vanno di pari passo e realisticamente il binomio opere necessarie/aumenti tariffari non regge. Ne abbiamo esempi concreti, seppur distinti, anche in Versilia: dall’emergenza tallio di Pietrasanta all’acqua sporca di in alcune realtà di Massarosa, dal completamento del sistema fognario alla depurazione degli scarichi, etc. con ripercussioni sulla qualità della vita e sull’ambiente, ma anche sull’immagine della nostra terra e sull’economia. Importanti risultati, dopo anni di lavoro da parte del gestore, dell’Autorità Idrica Toscana e dei comuni interessati, sono stati raggiunti, in termini di progetti e di coperture economiche, con numerosi passaggi che hanno portato altresì alla modifica dei sistemi regolamentari, ma a fatica e di strada da fare ce n’è ancora”.

“Servono quindi – concludono Del Dotto, Rosi e Leo – come si diceva all’inizio, più risorse da parte dello Stato. Noi continueremo a muoverci in questa direzione seguendo i canali istituzionali e interessando i vari livelli di governo nelle forme consuete, anche predisponendo atti, con la speranza che altri comuni vogliano seguirci su questo percorso e unirsi a noi in questa iniziativa e in questa richiesta. Un tentativo che merita di essere fatto”.

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