Dalle colonne nazionali del QN, nel suo spazio in copertina (“Sgarbi VS Capre”), Vittorio Sgarbi attacca i giurati del Premio Viareggio mettendola sul piano personale.

SPOILER: è evidente che il libro del padre non è entrato nella terna dei finalisti – che sarà comunicata tra pochi giorni ufficialmente in senato – della sezione narrativa.

“La qualità della letteratura italiana è così alta oggi che un’istituzione culturale come il premio Viareggio non ha trovato modo di attribuire il riconoscimento al libro «Lei mi parla ancora» di uno scrittore di 96 anni, Giuseppe Sgarbi, mio padre. Nonostante il mio maldestro tentativo di corrompere i giurati, tutti disponibili a riconoscere il valore del libro.”

Ora, che Sgarbi abbia tentato di “corrompere”, probabilmente facendo semplici richieste, i giurati del Viareggio affinchè tenessero in considerazione il libro del genitore non è grave di per sè, ma è curiosa l’ammissione da parte sua. Tipica del personaggio.

A questo punto o si apprezza il comportamento integerrimo dei giurati, renitenti a “pressioni”, o si prende il libro di Giuseppe Sgarbi, si legge, e poi si fanno i dovuti raffronti con i finalisti…

Per la cronaca, la comunicazione delle terne dei finalisti (sezioni Narrativa-Poesia-Saggistica) si terrà martedì 20 giugno 2017 alle ore 13 presso la sala “Caduti di Nassirya” a Palazzo Madama, a Roma.

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