Tante volte nel corso degli anni siamo stati attaccati sia come giornale che personalmente come giornalisti. Essendo un giornale libero e non schierato e avendo all’interno della nostra redazione persone di tutti gli schieramenti politici qualcuno scontentiamo sempre, a volte la destra, a volte la sinistra, talvolta anche il moderato centro, per non parlare del M5S.

Ma questa è normale amministrazione per un giornale. Quello che non è normale è la violenza con cui ieri è stato attaccato un nostro giornalista, collega e amico: Marco Pomella.

Sul suo facebook privato ha postato uno status in cui definiva a titolo personale che la manifestazione di Venerdì a Massarosa era stata ridicola, per via del fatto che non era solo una manifestazione a sostegno della mal capitata (vittima di stupro da parte di un cittadino marocchino)  ma contro gli immigrati. Non solo ma la manifestazione è stata letteralmente strumentalizzata dai partiti politici, tanto che c’erano esponenti politici e simpatizzanti che erano arrivati persino da Pietrasanta e Lucca a dare man forte ai cittadini di Massarosa.

In seguito a questo commento personale a  Marco sono arrivati una marea di insulti fino ad arrivare a coinvolgere anche la sua famiglia

 

 

Siamo persino arrivati a scomodare il responsabile di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi, che però dopo aver saputo cosa avevano scritto alcuni del suo stesso partito ha saggiamente deciso di eliminare il post riportato di seguito per completezza di informazione.

 

 

La cosa sembrava finita qui finché questa mattina il nostro Direttore Giacomo Lucarini ha ricevuto questa email.

 

 

Rispondo io e non il Direttore perché sono colui che si occupa del marketing e quindi della parte economica.

Noi come redazione non ci stiamo a questi giochini intimidatori perché di questo si tratta, dobbiamo dare il giusto nome alle cose. Questa è minaccia e intimidazione a sfondo economico. E noi non ci stiamo, siamo una testata libera, non politicizzata e sempre lo rimarremo.

Anzi le ricordo caro Ex lettore che se facesse una cosa simile a sua moglie, per una qualsiasi corte di giustizia sarebbe equiparabile a violenza domestica.

Le dirò anche che siamo contenti di non aver mai ricevuto dei soldi da lei e di non riceverli mai da nessuno come lei che pensa che con i soldi si possano comprare le idee e le opinioni altrui, perché questo è pari al terrorismo: Paura, Coercizione, Violenza.

Inoltre caro ex lettore non è nostra intenzione fare da censori delle opinioni di nessuno, soprattutto di un nostro giornalista il quale, secondo la costituzione dello stato in cui viviamo, è libero di dire la propria opinione soprattutto sui suoi canali personali.

Ed è proprio qui il punto e la Violenza. Non potendo questa persona fare nulla, cerca di “fargli perdere il lavoro” scrivendo al posto dove lui lavora. Portando quello che è una cosa personale sul piano lavorativo. E non contento, visto che si è persa l’arte della retorica, si augura alla figlia e alla moglie del suddetto le stesse sventure per cui si è manifestato il giorno prima quasi come se fosse una punizione giusta per “l’infedele” che non si adegua alle altrui opinioni.

Si perché il punto è proprio questo. La violenza verbale e scritta è grave quanto quella reale. Purtroppo le persone non se ne rendono conto ma crea un clima che sminuisce, contraddice  infanga il messaggio, qualunque sia, di chi difende le tue stesse idee;

Dimostra inoltre che è impossibile un confronto con chi ha idee diverse e quindi smaschera l’incapacità di ragionamento, e soprattutto accettare anche fatti che siano opposti a quello in cui si crede.

Noi, indipendentemente dal nostro credo politico o religioso, manifestiamo e manifesteremo sempre per dire No a qualsiasi tipo di Violenza.

 

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antiviolenza violenza

ultimo aggiornamento: 20-08-2017


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