Un’ora di intervista. Protagonista il numero uno della società Lazio, Claudio Lotito. Ospite della festa de L’Opinione a Marina di Pietrasanta il patron biancoceleste ha parlato della sua Lazio, di calcio, di diritti televisivi, non risparmiando battute e frecciate.

Estorsione per Keita

“Secondo il comune sentire Keita avrei dovuto perderlo perché in scadenza di contratto . Io sapevo che c’erano diverse offerte, ma il giocatore voleva andare solo in una squadra. che però mi offriva il 50% del valore del giocatore. Io ho chiesto di valutare altre opzioni, non è stato possibile. Siccome mastico diritto, per me questa è un’estorsione. Secondo la logica comune era meglio prendere poco piuttosto che nulla. Eppure ho fatto la stessa cosa per Pandev. Quando successero le cose che successero venne una squadra per offrimi un importo. Io risposi che per me, zero o l’importo proposto, era uguale, e che l’elemosina si fa domenica in chiesa”.Lo ha detto il presidente della Lazio Claudio Lotito durante il dibattito organizzato nel parco della Versiliana di Marina di Pietrasanta (LU) durante la festa de L’Opinione.

 14 milioni di utili

“Quest’anno la Lazio chiuderà il bilancio con 14 milioni di utili. E’ una società che ha delle prospettive. Io, da presidente della Lazio, sento di avere un patrimonio storico-sportivo in mano, e devo preservarlo e conservarlo e per fare questo devo dare sicurezza alla società.

 Calcio e etica

“Per me un calciatore non si valuta solo dal risultato sportivo. Io considero l’uomo a 360 gradi. Noi alleniamo la mente e nutriamo lo spirito. Cerco anche di trasmettere valori sociali ai giocatori. Perché ho riportato l’aquila allo stadio? Perché ha un significato, per la nostra storia, perché ha un valore per i bambini. L’aquila che vola portando in cielo i colori della Lazio ma anche, senza voler apparire blasfermo, i colori della madonna.”

Il presidente-tifoso

“Io ho fatto il presidente-tifoso, non il tifoso-presidente. Presi la Lazio in un’epoca in cui tutte le società di calcio perdevano soldi, tutte. Io pensavo che fosse sbagliato questo approccio, provenendo dal mondo imprenditoriale, non lo ritenevo giusto. Ho applicato perciò i processi economici e produttivi di una normale azienda. E’ vero che il calcio produce emozioni, ma è anche vero che la Lazio è una società per azioni, quindi deve avere finalità sia sul piano sportivo che su quello economico. Altrimenti raggiungi un obiettivo sportivo ma poi fallisci. Io ho applicato questi metodi, mettendomi a studiare i centri di costo e tagliando quello che si poteva tagliare, senza pregiudicare i risultati sportivi: oggi la Lazio è la quarta società in Italia per numeri di titoli, tra coppe italia, supercoppa, campionati primavera… Oggi sono orgoglioso di aver creato un processo produttivo che funziona, tanto è vero che diversi giovani dai settori giovanili arrivano in prima squadra”.

Campionato squilibrato

“In un sistema in cui il Crotone prende, di diritti televisivi, 19 milioni e altri che ne prendono oltre 100, è normale che il campionato lo vincano sempre gli stessi. Il problema è creare le condizioni per premiare il merito delle squadre. Ovviamente non voglio società parassitarie: voglio dare la possibilità alle società di aver fondi attraverso una gestione che ti consente di averle. Per me non passa lo straniero, dove lo straniero è tutto quello che avvantaggia qualcuno a danno di altri. Fin quanto mi è consentito farò una battaglia di equità. Ora, col documento scritto da me in agosto, abbiamo previsto un paracadute che accontenti le piccole società, che con il rischio di retrocessione non rischino anche di fallire. E abbiamo previsto un sistema di ripartizione dei fondi, sulla base di obiettivi sportivi. Allo stesso tempo le grandi squadre non puoi privarle di risorse, perché hanno le coppe europee”.

“Se il sistema calcio funziona, funziona nell’interesse di tutti. In un sistema malato, con le corporazioni, ci sarà sempre una componente che si avvarrà di quel che offre sistema mentre le altre soccombono. E questo non va bene. Ho visto nel sistema calcistico una forte sperequazione tra le piccole e le grandi società. E non lo ritenevo giusto”.

Biglia al Milan

“Mi auguro che domani Biglia non dimostri tutto il suo valore. Lo ha detto il presidente della Lazio Claudio Lotito durante il dibattito organizzato nel parco della Versiliana di Marina di Pietrasanta (LU) durante la festa de L’Opinione.

“Biglia, per motivi non attinenti al giocatore ma al procuratore, ha preferito andare a Milan. Abbiamo trovato – ha aggiunto Lotito – un accordo che ha soddisfatto sia le esigenze del Milan che della Lazio. Domani per Lazio-Milan mi auguro che sul campo Biglia non dimostri tutto il suo valore. Lo dico con rispetto per i valori sportivi, solo perché è reduce da un infortunio”

Giovani senza pathos

“I giovani d’oggi non hanno più rapporti umani. Con i loro telefonini hanno perso il senso di umanità, hanno perso la capacità di analisi perché non si guardano in faccia. Questa involuzione creerà danni incalcolabili per il futuro. Hanno perso il pathos, la capacità di provare emozioni. Anche per questo è importante che i giocatori non siano solo campioni, ma veri uomini e che abbiamo valori profondi dentro e fuori il campo”.

 

 

 

 

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