Nona edizione del Premio Internazionale Artiglio, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica: la giornata ha preso vita inizio alle ore 10.00, presso il Museo della Marineria  “Alberto Gianni” di Viareggio.

L’edizione ha titolo “Subacquei al servizio della Società”,  ed è stata la prima dopo la scomparsa dell’ideatore e fondatore  Dott. Francesco Sodini.

Il premio è andato ai sommozzatori dei Vigili del Fuoco, ritirato dall’Ing. Gioacchino Giomi, Capo nazionale di questo apparato. Ma non è stato l’unico riconoscimento: ne è stato consegnato uno anche al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, per l’efficacia, la tempestività ed il valore degli interventi sui territori colpiti da calamità naturali.

La cerimonia di premiazione è stata introdotta dal Presidente della Fondazione Artiglio Europa e dopo il saluto alle Autorità Civili e Militari, è seguito l’intervento di Boris Giannaccini, che ha ricordato la figura di Francesco Sodini; seguito dalla consegna del Premio Artiglio alla memoria al figlio Piero.

PREMIO ARTIGLIO: l’intervento del sindaco Giorgio Del Ghingaro

Buongiorno a tutti, alle autorità civili e militari, ai cittadini presenti oggi a questa importante cerimonia, ospitata in uno dei musei più belli della città di Viareggio.

E’ per me sempre un’emozione speciale entrare in queste stanze, che odorano di mare, di vento e di avventure.

Prima di tutto perché il ricordo va inesorabilmente al capitano Zeffiro Rossi, che per tanti anni ha dedicato a questo museo, tempo, lavoro e sogni. Fu lui, per la prima volta da che ero sindaco, ad accogliermi e ad accompagnarmi tra queste bacheche, mostrandomi reperti, raccontandomi storie del passato e moltissimi progetti per il futuro.

A lui, per il tempo e la pazienza che mi ha dedicato, e a tutti i volontari che si prendono cura del nostro museo, va il mio più sentito, simbolico, ringraziamento.

Qui i nostri ragazzi, tutti noi, abbiamo la possibilità di vedere, di toccare la storia della nostra città: una storia se volete diversa da quella in mostra in altre nostre strutture. Una storia fatta di vele, di respiratori, di torrette. Di diari di bordo, di fotografie.

Oggetti materiali messi in mostra in queste vetrine, grazie ai quali si dipana poco alla volta il passato glorioso della marineria viareggina, ma dai quali scaturisce ancora oggi il sogno, lo spunto, la creatività.

E non è difficile, nei pomeriggi estivi, vedere in questi corridoi, ragazzi che insieme ai nonni, o con l’aiuto dei nostri volontari, si esercitano a fare i nodi: quei misteriosi intrecci di cime che, per maestria e perizia di mani, legano insieme sulle nostre barche oggetti di ogni tipo ma che con il fascino tipico di un’abilità «di mestiere» riservata solo a chi si applichi per impararla, tengono stretta una generazione a quella dopo.

Perché non si è bravi marinai se non si sa fare un nodo come si deve.

Oggi queste stanze ospitano la nona edizione del Premio Internazionale Artiglio nato con un duplice scopo: da un lato per ricordare i gloriosi palombari dell’Artiglio, dall’altro per premiare coloro che maggiormente si sono distinti nel mondo della subacquea.

Tradizione e futuro quindi ancora una volta intrecciati inesorabilmente.

La storia dell’Artiglio è la storia degli uomini che hanno fatto grande non solo Viareggio ma la nostra Nazione. Uomini che hanno sfidato la vita ogni giorno, tra lavoro e coraggio, con applicazione, studio, volontà.

Un po’ come la storia di Viareggio, che dal mare nasce e di mare vive e si nutre, e che grazie al mare ha saputo esprimere talenti e vocazioni e alcune delle eccellenze internazionali.

Penso ovviamente alla nostra nautica, che non ha bisogno di presentazioni e che guarda al futuro con grandi prospettive.

Penso alla nostra flotta di pescatori, che proprio ieri ho visitato, e che sperimenta e brevetta nuovi metodi di lavorazione del pesce che vengono poi esportati e adottati in tutto il Paese.

Piccole grandi iniziative, cuore vivo di Viareggio, che non si accontenta della normalità. Viareggio vuole essere straordinaria: nella bellezza dei suoi tramonti, nella bravura dei suoi artigiani, nel coraggio dei suoi uomini di mare.

Ma una città che vuole guardare avanti deve necessariamente farlo partendo dalla propria storia.

Per questo sono importanti queste manifestazioni: da queste cose si riparte. Ringrazio i rappresentati della Fondazione artiglio, il suo presidente Alessandro Gallione, che ancora una volta regalano alla città un’emozione grande.

Un ringraziamento speciale doveroso, va anche a Francesco Sodini, ideatore e attuatore di questo premio. Oggi non è più con noi ma il suo ricordo è più che mai vivo e presente.

Così come voglio ringraziare il dipartimento nazionale della Protezione Civile e il Corpo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco, che oggi ricevono il premio. A loro il mio personale ringraziamento per l’opera svolta e per l’impegno e il rischio che vi accollate in ogni emergenza. L’Italia, e la città di Viareggio in particolare, vi devono molto.

Per ultimi voglio salutare i ragazzi presenti in sala. Il futuro è di fronte a voi come un viaggio avventuroso. Abbiate paura ma non abbiate esitazioni: con la memoria delle vostre radici nel cuore sarà più facile affrontarlo.

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