Come è ormai arcinoto i problemi del nostro piccolo Comune di Massarosa sono molteplici, compreso evidenti problemi economici. Non mi interessa in questo momento interferire nelle diatribe politiche su colpe e responsabilità di chicchessia.

Devo necessariamente, da cittadino di questa comunità ed in qualità di presidente e coordinatore di associazioni che si occupano principalmente di tentare di sostenere privati e piccole imprese che soffrono o hanno sofferto di problemi economico-finanziari e che, sempre più spesso sono in situazioni di grave disagio economico e consequenzialmente anche psicologico, intervenire sull’ultima boutade dell’amministrazione di Massarosa.

La Provincia di Lucca è la seconda provincia italiana per aziende cessate negli ultimi anni, con un inflazione di fallimenti e vendite all’asta di ogni genere elevata rispetto alla media Italiana e toscana in genere. Sempre più spesso aumentano casi di indigenza, ed anche se non se ne vuole parlare, esistono casi consequenziali di sovra indebitamento che portano a situazioni di grave disagio fino a casi di suicidio; oppure portano le vittime sempre più verso i raggiri e truffe, e reati più gravi e subdoli di usura, estorsione, intimidazione ambientale, riciclaggio e del racket.

Si, usura estorsioni e racket, perché il metodo mafioso è da tempo che ormai nella Toscana felix si è inserito, la mafia esiste in Toscana, ed anche nella provincia di Lucca e nella nostra piccola comunità di Massarosa, esiste, e fa affari d’oro.

Anche se molti non sanno, o non vogliono sapere, i beni confiscati e sotto sequestro in Toscana sono 518 tra procedure, aziende ed immobili. Questi grossi problemi, legati all’economia locale, sono più vicini di quanto pensiate, sono in mezzo a noi, ma al momento nessuno ne vuole nemmeno parlare, tantomeno affrontare ne sensibilizzare i cittadini e le micro-piccole imprese che sono i soggetti più a rischio di questi subdoli reati.

E allora caro Franco, tu come sindaco di Massarosa, hai davvero il coraggio di scrivere al Garante della Privacy di farti autorizzare a violare la Legge 196/2003, perché di questo si tratta, per mettere alla gogna privati o imprese che nelle vostre liste risulterebbero “non paganti”, pur non avendo nei vostri atti un titolo legale che vi consenta la benché minima pubblicazione?

Non si posso pubblicare i nomi dei debitori, nemmeno con titoli passati in giudicato

Non pubblicare i nomi dei morosi Perché di questo si parla, non si possono pubblicare nominativi di debitori nemmeno se voi aveste i titoli esecutivi e passati in giudicato, cosa di cui vi siete guardati bene dal dire se tali crediti lo siano o meno. Eppure sai benissimo che nemmeno quando beni mobili o immobili vengono posti all’asta si possono pubblicare dati sensibili, e tu vorresti pubblicare nomi dei tuoi concittadini per dei tributi?

Avete la minima idea di cosa prova una persona che non è disonesta, ma non riesce a pagare le tasse, o magari peggio ancora ha subito dei reati che l’hanno portata a ciò? E se quei tuoi concittadini invece che dover dare al Comune, dovessero avere loro dei soldi ed il Comune fosse, come succede spesso, inadempiente, il nome di chi dovrebbero pubblicare, il tuo? Dell’assessore? Del dirigente o del funzionario che ha sbagliato?

Volete agire contro i furbetti? Fatelo nei modi che la legge vi consente!

Cosa che evidentemente fino ad ora non è stato fatta o fatta bene, e comunque quello annunciato non è il metodo giusto.
Ci sono ancora tanti modi per recuperare il dovuto da chi è moroso, ed allo stesso tempo tanti modi ancora per aiutare i tuoi cittadini e la tua comunità, e non è certo quello giusto l’umiliazione e la gogna.

Ci sono anche tanti modi per far ritornare a lavorare le micro-piccole imprese artigiane, commerciali e turistiche, i centri cittadini, che oggi in questa comunità massarosese non hanno agevolazioni, aiuti ne stimoli dall’amministrazione comunale.
E questo non aiuta certo i cittadini a vivere meglio ed a portare loro stessi maggiori entrate. Pensiamo a portare ai nostri cittadini maggiore lavoro e dignità, e per questa infelice uscita caro Franco, come si dice in Toscana, diamoci una regolata!

Frati Dandy
Presidente Associazione Antiracket Antiusura Reagisco e Confedercontribuenti.

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