Vogliamo ribadire una scomoda verità, che non vediamo sufficientemente approfondita: in Spagna la costituzione post-franchista è morta, uccisa dall’arroganza ormai decennale dei poteri centrali di Madrid. Non c’è più alcun ordine costituzionale da difendere, a maggior ragione dopo le decisioni odierne del governo Rajoy e dopo le ultime dichiarazioni di re Felipe Vl, che ci sono parse più da leader nazionalista piromane, che da monarca costituzionale .

Male, malissimo fanno le autorità europee a non prendere atto di questa rottura, a non voler guardare in faccia la realtà: le proposte di riforma in senso plurinazionale del Regno di Spagna sono state non solo respinte, ma derise; il Partito Popolare dimostra la propria natura ancora neofranchista ; i giovani di Ciudadanos si rivelano una ‘jeunesse dorée” neo-falangista; i Socialisti spagnoli risultano irrilevanti, totalmente subalterni al più bieco e reazionario centralismo.

Contro tutto questo, la rivolta popolare nonviolenta della Catalogna sta forgiando una nuova legalità, che merita di essere sostenuta: sì all’indipendenza della Catalogna, quindi, senza paura, senza retropensieri, senza tentennamenti. Farà bene allEu ropa e sarà un esempio per tutti coloro che cercano, con metodi nonviolenti, maggiore autodeterminazione.

Limpegno del nostro Comitato Libertà Toscana per la Catalogna, contro la violenza della Guardia Civil, contro la repressione dei diritti umani, per la liberazione di tutti i prigionieri politici, è culminato con la lettera scritta dal nostro segretario Marco Di Bari al presidente Puigdemont, lo scorso 17 ottobre. Il documento è centrato sull’invito al presidente catalano a chiedere riconoscimento e solidarietà non solo agli stati ma a tutte le regioni, province e città dEuropa.

Siamo  certi che gran  parte delle istituzioni  locali europee,  in virtù  delle loro  tradizioni  democratiche, seguiranno l’esempio della Sardegna, delle Fiandre, della Scozia, che sono state in prima fila nel sostenere la Catalogna, insieme ad alcuni stati come la Slovenia, l’Islanda, la Svizzera, il Belgio, la Danimarca. Stati piccoli che si sono  rivelati,  una volta  di più, grandi democrazie.

Comitato Libertà Toscana ha partecipato al presidio unitario davanti al consolato spagnolo di Firenze, martedì 17 ottobre scorso, promosso da CPA Firenze Sud, insieme a Spazio InKiostro, Collettivo Politico Scienze Politiche e al sindacato USB. Sempre a Firenze, venerdì 20 ottobre scorso, ne ha promosso uno proprio in piazza Ugo di Toscana.

Notiamo, non senza rammarico, che qui in Toscana, con le poche eccezioni appena ricordate, continua un imbarazzante silenzio politico sulla questione catalana . Vediamo reticenza persino in forze che si dicono anchesse autonomiste o amiche della autodeterminazione dei popoli.

Noi, al contrario, siamo per un decentralismo coerente, internazionalista, democratico, inclusivo, che si schieri sempre nettamente contro la concentrazione di risorse e potere, qui in Toscana, in Catalogna, in Sardegna, in Corsica, in Scozia, in Kurdistan e, coerentemente, domani 22 ottobre 2017 con un forte e chiaro “Sìpopolare alla autonomia speciale di Lombardia e Venet o.

Per parlarne, per restare in contatto, per collaborare, scriveteci: [email protected]

Visca Catalunya!

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