Un incontro per dire «No» alla mafia. Si è svolto nei giorni scorsi nell’aula magna dell’Istituto Nautico Artiglio dove si è tenuta una conferenza della Fondazione Caponnetto alla quale hanno potuto partecipare studenti ed insegnanti dell’Istituto tecnico cittadino. Un meeting davvero importante e tanto voluto dalla dirigente scolastica Nadia Lombardi che si è detta «onorata di averlo potuto ospitare all’interno della scuola». Protagonista indiscusso della mattinata è stato il giornalista Paolo Borrometi, redattore di quella inchiesta che contribuì allo scioglimento del comune di Scicli. Il giornalista, siciliano d’origine e romano d’adozione, che già da alcuni anni vive scortato per le minacce arrivate proprio dopo i suoi articoli, è stato intervistato da Gabriele Altemura, giornalista dell’emittente televisiva Canale 50. In un alternarsi di domande e risposte è emersa la storia della vita di Paolo Borrometi: un giornalista d’inchiesta di quelli veri, che con coraggio e sacrificio porta avanti il suo obiettivo, quello di dire la verità. Sono tante, troppe le rinunce del trentaquattrenne, che da anni non può più neanche recarsi al mare o ad un concerto, ma il suo scopo è ben più alto. Emozionanti e coinvolgenti i suoi racconti che sono stati apprezzati ed ascoltati con sincero interesse dagli alunni dell’Artiglio, ai quali ha anche detto: «Qualunque politico vi dica che voi siete il futuro, vi sta prendendo in giro. Voi siete il presente e nel presente dovete muovervi. La libertà – ha sottolineato – è pensare di agire , fare, muoversi, in modo tale che voi stessi e le persone che amate possano vivere una vita senza che qualcuno gli punti la pistola alla testa e gli dica ciò che può e non può fare. Questa è la vera libertà». All’incontro ha partecipato anche il consigliere comunale Matteo Ricci.

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