“Assai più che dei lupi, la giunta regionale è ancora una volta a caccia dei voti di allevatori ed agricoltori, nonché della potente lobby dei cacciatori”. Così Laura Cardinali, responsabile regionale del Movimento animalista, commenta la richiesta al governo, avanzata dalla Regione Toscana, di abbattere 26 lupi, perché la specie si sarebbe moltiplicata a dismisura, arrecando danni agli allevamenti e all’agricoltura.

“Il lupo – ricorda Cardinali – è una specie protetta dal 1971, e gran parte degli assalti al bestiame ed agli ovini sono in realtà occasionati dalla totale mancanza di investimenti da parte della Regione Toscana nella prevenzione. Se infatti la Regione investisse gli ingenti fondi che riceve dall’Ue nella recinzione degli spazi dove si tiene il bestiame e nell’informazione sulle strutture e sui cani da guardia che sarebbero efficaci per tenere lontani i lupi, il problema non sussisterebbe. Com’è stato già più volte sottolineato, l’abbattimento del 5% dei lupi non risolve alcun problema, in quanto crea squilibri nei branchi, non ha effetto sulla riproduzione né incide significativamente sull’ibridazione con i cani. Il tentativo di attuare per conto proprio il criminoso “piano lupo” del governo, bloccato nei mesi scorsi dall’indignazione popolare, maschera malamente l’intenzione di fare il solito regalo ai cacciatori. Allo stesso tempo, la Regione ben si guarda dal condannare espressamente il fenomeno del bracconaggio, che ha portato ai terribili episodi di Suvereto e di Radicondoli, apprestandovi di fatto una giustificazione. Si tratta invece di gravi reati, che le istituzioni non possono in alcun modo condonare. Neanche delle istituzioni che aspirerebbero a far stragi di lupi con il bollo autorizzativo del governo”.

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animalisti caccia lupo politica Regione Toscana

ultimo aggiornamento: 08-11-2017


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