Con i cittadini del Comitato Monte Costa l’Amministrazione Comunale condivide la stessa idea di prospettiva culturale e turistica per Seravezza. Lo testimoniano gli sforzi compiuti negli ultimi quindici anni per il recupero e la valorizzazione dell’Area Medicea e l’investimento continuo nella promozione delle attività artistiche e culturali. Il prossimo passo è quello di mettere in definitiva salvaguardia il bene Unesco ed ampliarne il raggio d’azione, dando a medio-lungo termine un orizzonte di tipo culturale anche alle storiche aree di cava sovrastanti e agli spazi che si aprono sul retro di Palazzo Mediceo, oggi indisponibili ed instabili per la presenza di enormi quantità di detriti di cava. C’è piena consapevolezza che per costruire questo domani occorrerà compiere oggi un sacrificio, legando per un certo periodo di tempo lo smantellamento dei ravaneti e la messa in sicurezza dei versanti alla riattivazione di alcune piccole cave. L’Amministrazione Comunale e gli uffici municipali stanno seguendo da mesi  l’iter autorizzativo di queste attività, cercando di limitarne il più possibile l’impatto e fissando valide regole di controllo e verifica in corso d’opera. L’obiettivo finale dell’Amministrazione Comunale è comunque fin d’ora ben delineato ed è quello, esaurita l’attuale fase, della definitiva esclusione del Monte Costa dal perimetro delle aree estrattive disegnato dalla Regione Toscana, puntando alla valorizzazione a fini ambientali, paesaggistici e culturali di un territorio finalmente recuperato alla pubblica fruizione e in piena sinergia con l’Area Medicea.

Una sorta di “museo a cielo aperto”: è questa la prospettiva indicata dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Valentina Salvatori. «L’Amministrazione Comunale comprende le preoccupazioni dei cittadini e ritiene importante che su questo tema ci sia attenzione e dibattito», dichiara Salvatori. «Siamo sempre pronti e disponibili al confronto e saremmo stati felici, se avvisati, di incontrare ed accompagnare il consigliere regionale del M5S Giacomo Giannarelli nella sua recente visita al monte Costa. È importante infatti condividere in tutte le sedi ed approfondire i termini della questione, che poggia sostanzialmente su due punti fermi: la legittimità del privato a svolgere attività di cava nelle aree del Monte Costa classificate dalla Regione Toscana come estrattive; l’interesse pubblico di giungere alla messa in sicurezza dei versanti attraverso l’eliminazione e la stabilizzazione dei ravaneti. Tutto il lavoro degli uffici comunali in questi mesi è finalizzato a compenetrare al meglio queste due realtà, seguendo con scrupolo una procedura resa ancor più complessa proprio dalla prossimità fra monte, centro abitato ed area Unesco. In forza di una precisa scelta politica compiuta nel recente passato dall’Amministrazione Comunale (l’inserimento del Monte Costa all’interno delle aree contigue del Parco delle Apuane) si è potuto ad esempio imporre nell’attuale iter riguardante la Cava Medicea l’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica, inizialmente non prevista. Questa è innanzitutto un rilevante strumento di approfondimento nell’ambito della procedura in corso. Ma anche, in prospettiva, un elemento che consentirà di gestire in modo puntuale le successive fasi di controllo sull’attuazione del progetto. Altrettanta attenzione è dedicata al tema dell’impatto acustico e del traffico, con l’intento di garantire la migliore gestione delle criticità legate agli impatti durante le fasi di lavorazione».

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ultimo aggiornamento: 24-11-2017


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