Per questo trekking verso il monte Prana (da compiere seguendo lo stesso percorso anche per il ritorno) in auto, dalla Versilia, verso Camaiore, quindi verso Nocchi e poi Torcigliano.

Raggiunto il piccolo borgo passerete davanti al ristorante Il Mattarello (riconoscibile per l’ampia terrazza esposta verso Ovest) e, passata con attenzione una strettoia, salirete ancora fino a parcheggiare nei pressi della Chiesa (presenza di una bella pergola).
Il sentiero non è un sentiero CAI e quindi non è indicato con i consueti segni bianchi e rossi; troverete, tuttavia, dei segni di vernice blu (alle volte non evidentissimi) che vi segnaleranno di essere sulla “strada” giusta.

Torcigliano di Camaiore

Terminato il trekking merita, infatti, dare un’occhiata al paesino, fatto di casette in pietra che si abbarbicano sul fianco della montagna, collegate da anguste scalette che portano fino ad un bel lavatoio dei primi del ‘900. Non può mancare una visita nemmeno all’antica chiesa romanica di San Bartolomeo, stupefacente nelle dimensioni monumentali del fabbricato e del campanile, curiose per un paesino minuscolo come Torcigliano. Se poi gli orari coincidono, non perdetevi un pranzo\merenda al ristorante il Mattarello: porzioni abbondanti dei piatti tipici della Versilia, in primis gli immancabili tortelli camaioresi al sugo di carne e gli affettati della vicinissima Gombitelli, con accompagnamento di un vino rosso della casa pregevole.

Monte Prana, brevi cenni storici 

Il Monte Prana è stato anche teatro di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. Nei pressi della vetta del monte era stata costruita una fortificazione dalle truppe tedesche; fu così che anche il Prana rientra tra ”le tappe” della Liberazione della Versilia.

Ne furono protagoniste le truppe di liberazione brasiliane (FEB: Força Expedicionaria Brasileira); il tratto di sentiero oggi noto con il numero 104 (che da Metato raggiunge il Monte Prana) fu utilizzato dall’esercito brasiliano sul finire del mese di settembre 1944 per raggiungere sul monte la postazione tedesca, che fu poi conquistata il 26 dello stesso mese, completando le azioni di liberazione del territorio dai tedeschi.

Ricostruisce così i fatti il bel testo di Giovanni Cipollini “La Liberazione della Versilia”:

“…. nel pomeriggio i Brasiliani occupano il monte Prana; dopo un’intensa attività di perlustrazione, 6/II/6 RI (reparto di fanteria) avanza verso le Torri di Fiano e una consistente pattuglia della 7/II/6 RI (reparto di fanteria) raggiunge la vetta del monte, dove vengono trovati cadaveri di soldati tedeschi, armi, munizioni e materiali abbandonati. L’importante rilievo, che domina la conca di Camaiore e la piana versiliese, è sotto il controllo della FEB. Nella tarda serata alcune pattuglie brasiliane si spingono verso il m.Matanna”.

Sulla vetta del monte potete trovare, da qualche anno, una targa commemorativa in ricordo del tributo dei soldati brasiliani.

Verso il monte Pedone

Monte Pedone

Dal parcheggio ci si incammina lasciandoci alle spalle la chiesa di San Bartolomeo; al primo bivio prenderete la destra, uno stradello di paese in salita; mentre la strada si fa sentiero ed entra nel bosco incontrerete un secondo ed un terzo bivio: prima terrete la destra e poi la sinistra (nei pressi di una croce fissata su un poggio); la via sale leggermente in un bel bosco di castagni, ora salvati dal cinipide, fino ad una bella casetta in pietra: giunti alla casa siete oramai fuori dal castagneto e potete ammirare il panorama verso la Versilia; il sentiero continua, evidente, in piano e in mezzo a terrazzamenti erbosi fino a quando, all’improvviso, inizia a risalire sulla destra con stretti e ripidi tornanti in mezzo alla vegetazione.

Guadagnerete rapidamente quota fino ad un traverso che, in cinque minuti, vi porta a superare alcune facili roccette: da lì si apre ancora il panorama sul litorale.
Sarete giunti così all’attacco del lungo crinale che vi porterà sotto il Monte Pedone (la propaggine meridionale del Prana): inizierete a salire tenendo il filo di cresta con alla sinistra un boschetto di lecci e, sulla destra, vegetazione mediterranea; in questo punto non è facile trovare il sentiero: di tanto in tanto sporadici segni blu agevoleranno la marcia tutta, in questo primo tratto, su roccia, sassi e bassa vegetazione; quando la vegetazione finisce vi trovate alla base di un ripido spigolo roccioso da affrontare direttamente (tenendo attenzione alle tracce blu che, qua e là, indicano il percorso).

Alle vostre spalle la costiera, il mare, Gorgona e, nei giorni di cielo terso, Capraia e la Corsica; il pendio è cosparso di una quantità impressionante di erbe aromatiche (tantissima santoreggia e santoreggina) e, mentre procedete, vi capiterà di percepire all’improvviso gli aromi di questa montagna; laggiù, in basso, le casette di Torcigliano si sono fatte sempre più piccole.

Dopo circa 30 minuti la cresta si “appoggia” leggermente, il terreno diventa un misto di erba e sassi e procederete in questo modo fino a due evidenti castagni, isolati, in mezzo al crinale; in breve, sempre su cresta, sarete giunti sullo Spranga (m. 796), modesta ma non per questo meno panoramica cima. Siamo sull’estremo baluardo meridionale delle Apuane. Proseguirete a vista lungo l’ampia dorsale e punterete decisamente il M.Pedone (m. 1074), ultimo sussulto apuano, prima delle dolci colline che separano la Piana di Lucca dalla Versilia.

Il Pedone è riconoscibilissimo dalla sua forma conica e dalle dolci pendici: il sentiero per il Prana ne lambisce giusto la base e, se avete forza nelle gambe, potrete raggiungerne la cima in circa 10 minuti.

Direzione monte Prana

Terrete ora leggermente la sinistra, andando a puntare (in leggera salita) prima una piccola sommità riconoscibile da un paletto sorretto da pietre e poi, in un susseguirsi di saliscendi, un passaggio giusto in mezzo ad un gruppo di roccette isolate in mezzo al paleo. State percorrendo l’ampio, erboso, crinale sommitale del Monte Prana o meno comunemente Prano (che vi condurrà fino alla vetta).

Monte prana panorama

Da una parte le Apuane meridionali e dall’altra il Mar Tirreno: come sempre in questo trekking, il percorso non è molto ben segnato.

monte prana veduta su Camaiore

sulla vostra destra riconoscerete (siete dunque sulla strada giusta) un vecchio recinto in legno dove, un tempo, erano custodite delle mucche; superatolo inizierete un breve salita in mezzo a bassa vegetazione che vi condurrà su una cresta superiore; la montagna, in questo punto, è un susseguirsi di creste rocciose, avvallamenti e risalite e, per non perdersi, è necessario seguire con molta attenzione la traccia sterrata; la via punta ora più ripidamente verso la enorme Croce di vetta che, nel frattempo, è divenuta visibile.

 

Monte prana croce di vettaSalendo incontrerete, sulla sinistra, l’imbocco del ripidissimo sentiero (appena evidente) che scende verso Campo all’Orzo, alla base del “torrione” del Prana; ancora qualche metro di salita e vi apparirà, guardando a sinistra, l’area sommitale del monte dominata dalla Croce.
Sono trascorse circa tre ore dalla partenza dal paese e, come sempre, la fatica è ampiamente ripagata. Qua in cima, a 1218 metri, si incontrano tutte le numerose “vie” (più note e frequentate di quella che avete scelto) che conducono su questa bella e particolare montagna: intorno la vista spazia dai monti Pisani, alla Piana di Lucca, all’Appennino, al Gruppo delle Panie, al Golfo di Spezia, al Mare; in basso la località di Campo all’Orzo, oramai nota in tutta la Versilia. Sulla Croce è evidente la targa apposta in memoria dei soldati della FEB che, sul finire della Seconda Guerra, liberarono il Prana dalle postazioni tedesche.

Monte prana vetta massimiliano

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Campo all’Orzo è la valle situata, nel comune di Camaiore, tra il monte Piglione ed il Prana in testata del Rio delle Càmpore. È una zona prativa, ricca di acqua e di boschetti, raggiunge la quota massima di 938 metri dove si trovano i ruderi della Chiesa e degrada verso sud-est verso il solco del Rio ed il gruppo di case di Ritrògoli, dove arriva una strada da Pescaglia. Il nome deriva dalla coltivazione del cereale nelle terrazze che scendono a valle. È percorsa dai sentieri 101 e 102 ed ospita la Baita Barsi, gestita dagli Amici della Montagna di Camaiore.

Torcigliano – Monte Prana – Mappa dell’itinerario

Torcigliano monte prana


Accesso al monte Prana:

Torcigliano di Camaiore

Punto di appoggio:

Tipo di via:

Trekking

Difficoltà:

Facile

Attrezzatura:

Tempi di percorrenza:

andata 2h,30; ritorno 2 ore.

 


Massimiliano LombardiMassimiliano LombardiPer maggiori informazioni sui percorsi escursionistici sulle Alpi Apuane, rivolgersi alla sezione CAI di Viareggio “M. Bacci”.
Ricordate, la montagna è un ambiente bellissimo, quanto ostile e difficile da affrontare nelle difficoltà. Valutate prima di partire le vostre corrette condizioni fisiche e l’idoneità dell’attrezzatura. Evitate di addentrarvi in escursioni da soli e ricordate di comunicare sempre l’itinerario che andrete ad affrontare per permettere in caso di necessità di essere rintracciati.

 

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TAG:
escursioni alpi apuane trekking

ultimo aggiornamento: 01-12-2017


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