Oltre l’inverno (I. Allende, Feltrinelli, 2017)

“La vita si manifesta sempre, ma si manifesta meglio se non opponiamo resistenza”

Isabel Allende, scrittrice affermata e amatissima dal pubblico, propone il romanzo “Oltre l’inverno” con il quale torna alla passionalità e al gioco narrativo con rinnovata energia.

La storia è ambientata nei giorni nostri, durante una tempesta di neve a Brooklyn. Per un banale tamponamento i destini e le vite di Evelyn Ortega, rifugiata clandestina dal Guatemala, Alicia, esule cilena, e Richard, professore universitario, si intersecano.

L’intreccio ruota intorno a un cadavere, un delitto e un mistero che si dipana lungo tutto il romanzo. Attorno a questa vicenda, Allende imbastisce una narrazione a cornice cesellata alla perfezione dove si incastonano le storie individuali dei tre protagonisti. Un gioco sulla linea del tempo, della memoria e degli eventi in cui l’autrice trascina il lettore negli approfondimenti storici, psicologici e civili con grande rigore e sconfinata umanità.

Isabel si conferma una grande raccontastorie che dà il meglio di sé quando affonda la scrittura nelle ferite della nostra storia dal secondo dopoguerra a oggi. Se ancora una volta con grande passione si sofferma sul dramma delle dittature in America latina, approfondendo soprattutto il legami e la complicità degli Stati Uniti in queste terribili pagine, dall’altra trova nuovo vigore e motivazione nel soffermarsi sulle piaghe di oggi. Prima fra tutti la condizione femminile e sociale in America Centrale, i clandestini in America, l’effetto di Trump su tali questioni. Uno sguardo limpido e vigile che  dal passato assume forza e consapevolezza per analizzare in maniera critica il presente.

Come sempre la scrittrice interseca la Storia più complessa con i tratti più gioiosi della sua scrittura.

La grande ironia della protagonista Alicia, un’over 60 piena di vitalità e entusiasmo, è trascinante. La scoperta dell’amore maturo, la complicità umana che scatta nella solidarietà tra persone molto differenti, la possibilità di una seconda chance, la compenetrazione di culture come valore dell’umanità, sono tutti temi che animano la narrazione, regalando al testo una grande luminosità.

Isabel Allende ha pubblicato numerosi romanzi: con il primo, nel 1982, “La casa degli spiriti” si è imposta a livello mondiale come una voce fondamentale della narrativa moderna. Da allora ha pubblicato numerosi romanzi, sperimentando target e tipologie narrative diverse e con differenti risultati. Con “Oltre l’inverno” ha ritrovato una scrittura notevole, animata da un gioco di intrecci superbo, con una tavolozza di toni e tematiche che lasciano il lettore soddisfatto del piacevole viaggio in queste pagine.

“Voleva approfittare di ogni singolo giorno, perché ormai erano contati e sicuramente meno di quelli che lei sperava. Non c’era tempo da perdere”

(In collaborazione con libreria “La Vela“, Viareggio)

Isabel Allende

Isabel Allende (Perù, 1942) ha vissuto in Cile fino al golpe del 1973, lavorando come giornalista e stabilendosi poi in Venezuela e negli U.S.A. Al suo esordio “La casa degli spiriti” (1982) sono seguiti numerosi romanzi tra cui “D’amore e ombra” (1984), “Eva Luna” (1987), “Paula” (1994), “Ritratto in seppia” (2000), “La città delle bestie” (2002), “Il mio paese inventato” (2003), “L’isola sotto il mare” (2009), “Il quaderno di Maya” (2011).  Tutte le sue opere sono edite in Italia da Feltrinelli.

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