Nel piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena cade anche la filiale di Pontestazzemese: un presidio storico per il credito della montagna stazzemese, essendo stata la prima banca del territorio, come Banca Toscana: il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha scritto alla Direzione Aziendale di MPS per protestare per questo disservizio che si verrà a creare per i cittadini che sono clienti storici della filiale sita proprio a pochi passi dal Municipio. Un colpo che colpisce la montagna, in cui i servizi, le poste, gli esercizi commerciali non sono solo attività private, ma costituiscono la rete di attività che impediscono lo spopolamento. In Toscana sono 25 le filiali del Monte dei Paschi di Siena che chiuderanno nel secondo step del piano di razionalizzazione della rete. Lo spin off è previsto tra un mese esatto, il 20 e 21 gennaio. Di queste sette insistono attualmente nella provincia di Siena. Le chiusure fanno sono conseguenza della nuova rete distributiva disegnata del Piano: l’agenzia di Pontestazzemese confluirà in quella di Seravezza.

 

 “Per la montagna ogni chiusura di uno sportello commerciale è una ferita”, ha scritto il Sindaco alla Direzione aziendale di MPS, “perché si allontano altri servizi dai cittadini residenti: come amministratori impazziamo ogni giorno per costruire in montagna le ragioni per continuare ad abitare questi luoghi, poi le razionalizzazioni dei servizi colpiscono sempre queste zone. La filiale di Banca Toscana prima e Monte dei Paschi di Siena era un presidio storico per la frazione municipale del nostro Comune. Non posso intervenire nelle strategie aziendali, ma difendo i miei cittadini che ancora una volta vedranno allontanarsi un servizio che avevano o altrimenti rivolgersi ad un altro istituto bancario. Nei piccoli centri urbani l’effetto investe in pieno i cittadini, in particolare gli anziani che spesso non hanno mezzi per spostarsi e che dovranno recarsi in un altro paese o città per visitare una filiale. Credo che questa politica delle dismissioni, quasi sempre riguardanti i piccoli comuni, sia una politica cieca sul medio lungo periodo perché si dà anche un segnale che abitare in montagna sia un lusso e non un diritto. Se la montagna viene abbandonata perché i servizi se ne vanno, aumenterà il dissesto e il pericolo derivante da boschi e viabilità in stato di abbandono. Spero che Monte dei Paschi ripensi a questa decisione”.

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