Le Cave di Carrara saranno lo scenario del Cortometraggio “Perla Marmorea”, debutto della Movie Production, società che nasce da un’idea della General Manager dell’Accademia Metropolitan Fashion Mode Fabiana Cappè e dal noto attore e regista Edoardo Velo.

 

Obiettivo del corto è quello di valorizzare il territorio e le persone che vi operano quotidianamente, attraverso la realizzazione di un’opera che si rifà al capolavoro di Anton Chevov La Morte del Cigno, rivisitata in una chiave completamente nuova.

 

“Il corto sarà distribuito nei Festival più celebri al mondo” afferma la produttrice Fabiana Cappè. “Cannes, Venezia, Mosca: nostro obiettivo è quello di valorizzare un territorio a cui sono particolarmente legata”.

La Cappè è infatti originaria di Carrara, città in cui ha deciso di tornare dopo la lunga e produttiva esperienza lavorativa a Milano. “Sono convinta che questo territorio abbia molto da offrire – prosegue – e da qui è nata con Edoardo Velo l’idea di dare vita ad un corto che celebri un luogo magico, in cui da secoli viene estratto il marmo più pregiato al mondo con cui vengono create opere d’arte, edifici religiosi, interni e arredamenti di inestimabile valore”

 

Anche Teodoro Cassano, art director del cortometraggio, fra i più noti registi degli ultimi trent’anni, si dice entusiasta del progetto: La nostra Italia è  uno scrigno di opere d’arte apprezzate in tutto il mondo. La meraviglia che suscitano è  nutrimento e stimolo per l’intero genere umano” spiega.

“Spesso le materie prime per la realizzazione di capolavori sono da ricercare in luoghi lontani e a volte inaccessibili, ma la provvidenza ha fatto dono a Carrara di un elemento prezioso, il suo  marmo, che mani esperte, forti e instancabili sanno estrarre dalle sue viscere  con dedizione e pazienza”.

“Perla Marmorea” – spiega Cassano – è un inno a tutti gli uomini che nel corso dei secoli hanno disseminato la loro opera: preziose vetrine capaci di magnificare qualsiasi  espressione  dell’ingegno  umano”.

“È  per questa peculiarità che qui abbiamo voluto ambientare Perla Marmorea, prendendo spunto da un capolavoro di Cechov: Il Canto del Cigno”.

“La bellezza della parola, – conclude Cassano – risuona  esaltata in uno spazio senza tempo fatto di marmo duro, tenace,  ma con un cuore duttile e cedevole all’amore e alla fatica dell’uomo”.

 

Il cortometraggio sarà interpretato dall’attore e regista Edoardo Velo: A differenza del filone pessimista di quel periodo, nel corto prevale un sentimento di rinascita e speranza. Nell’immaginario collettivo il marmo è simbolo di morte, invece nostro obiettivo è quello di dargli una valenza opposta, di vita”. “Il titolo “Perla Marmorea”, non a caso, vuole valorizzare un tesoro, che come una perla diventa il simbolo di scambio tra due innamorati. A differenza del testo originale di Cechov la mia prova d’attore sarà ripercorrere i personaggi in una chiave drammaturgica diversa rispetto al passato. Il marmo non rappresenta più infatti qualcosa di morto o definitivo, ma nasconde la vita».

 

La produzione si avvarrà inoltre della professionalità di M^ Francesca Battista, diplomata al conservatorio, insegnante, compositrice e musicista di fama nazionale, che ha realizzato la colonna sonora del corto: “Viviamo quotidianamente la realtà, ma nei sogni siamo tutt’altro” afferma. “Questo progetto valorizza ciò che siamo nel nostro inconscio, nei sogni, nella parte più intima di noi stessi quindi ho cercato, attraverso la composizione dei testi e della musica, di trasmettere questo sentimento”.

 

Il proseguo della produzione sarà un lungometraggio che vedrà la partecipazione di

di attori del calibro di Giancarlo Giannini e Murray Abraham (premio Oscar per il film Amadeus di Milos Forman).

Per la trama del film ci già diverse idee: da una storia di caporalato tra Carrara e la Puglia, ad una sulla malavita organizzata.

Una grande scommessa cinematografica e opportunità per i circa trenta allievi dell’accademia Metropolitan Fashion Mode che avranno la possibilità di partecipare alle riprese.

 

 

 

La Trama

 

Ci troviamo di fronte alla prova alquanto bizzarra di un attore che interpreta un altro attore, il quale, ormai vecchio, rivive le fasi della sua vita fatta di solitudine, come spesso accade agli artisti, ma anche di momenti esaltanti, rubati alla vita dei suoi personaggi.

 

Tra i ricordi personali fioriscono così brani, spezzoni di monologhi che, reclamando diritti di precedenza, riemergono dal mare delle emozioni fittizie ma non meno intense provate sulla scena.

 

Sogni scolpiti dalle parole, vani momenti che vivono pochi istanti ma che hanno “esaltato o avvelenato l’anima dello spettatore”.

 

Fuochi fatui che rischiarano una gelida notte tra i marmi di una cava, dove il tempo immemore della pietra ed il tempo effimero dell’uomo convergono in un fugace presente.

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ultimo aggiornamento: 03-02-2018


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