Questo il testo della lettera  che il Sindaco di Stazzema ha inviato all’Onorevole Salvini, che ha associato l’anagrafe antifascista all’Anagrafe canina.

“Onorevole Salvini hanno grande risalto le sue affermazioni in merito alla Anagrafe Antifascista  istituita da circa un mese dal Comune di Stazzema come uno strumento per portare di nuovo al centro del dibattito alcuni temi che forse abbiamo troppo frettolosamente messo da parte nei decenni scorsi perché forse li davamo per acquisti una volta per sempre. Lo abbiamo fatto mettendoci la faccia, senza fini propagandistici, elettoralistici o partitici, facendo un appello ad un impegno di tutti affinché ciascuno nel suo piccolo si facesse portatore dei valori costituzionali di libertà e diritto di tutti ad esprimere le proprie idee, rendendo di nuovo a questi principi forza, dignità, fascino. Avevamo notato un crescente e  generalizzato senso di sfiducia, insofferenza, rabbia, che si traducono in atteggiamenti e azioni di intolleranza, discriminazione, violenza verbale. E abbiamo voluto dare il nostro contributo per rilanciare questi valori che non dovrebbero essere proprietà dei neri, rossi, verdi o gialli come dice Lei: l’anagrafe è antifascista, perché il Fascismo è sinonimo di totalitarismo e autoritarismo.

Con le Sue parole che associano l’Anagrafe Antifascista del Comune di Stazzema ad una anagrafe canina, Lei non offende me, un Sindaco di un Comune di poco più di 3.000 abitanti: offende i superstiti dei campi di concentramento, delle stragi contro i civili,  le vittime della ideologia nazifascista che portò alla strage del 12 agosto 1944. Una ideologia non dava valore alla vita umana, che considerava donne, vecchi, bambini inermi come vittime necessarie di una pianificata azione di distruzione di massa. A settanta anni dalla entrata in vigore della Costituzione Repubblicana e ad ottanta dalla leggi razziali che offendono ancora oggi il nostro Paese, ci sembrava necessario ripartire dalle nostre radici democratiche per affermare il diritto di ciascuno non solo alla libertà di pensiero, ma alla libertà dal bisogno, ad una esistenza dignitosa, ad una istruzione libera e di qualità, alla libertà  della realizzazione personale e professionale.

Se avesse speso un minuto del Suo tempo a leggere quello che abbiamo scritto sul perché oggi è necessario parlare di nuovo di antifascismo, avrebbe letto che noi come Lei siamo contro ogni totalitarismo, per una Europa come casa comune di popoli liberi e democratici: “Essere antifascisti”, abbiamo scritto nella nostra Carta, “è una battaglia di civiltà: è l’affermazione di un universo di idee e di valori opposti ai totalitarismi”.

Sant’Anna di Stazzema è dal 2000 sede del Parco Nazionale della Pace e da anni prova a ribadire l’importanza della memoria per la costruzione di un futuro senza più guerre e senza più violenze. Spesso si offende quello che non si conosce ed è questo che combattiamo: magari troverà il tempo per farci una visita . Cordiali saluti “

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ultimo aggiornamento: 09-02-2018


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