Pulzia della sala consigliare, ad opera di Potere al Popolo. “Questa semplice azione simbolica, di pulizia della della sala consiliare – scrive Potere al Popolo – vuole cercare di mettere un punto definitivo rispetto ai fatti di Massarosa e alla nostra posizione sulla candidatura di Casa Pound alle prossime elezioni politiche. Dopo l’8 Febbraio sono state scritte una marea di inesattezze frutto delle strumentalizzazioni giunte da più fronti”.

potere al popolo

“Siamo stati chiamati violenti e facinorosi nonostante nessuno di noi abbia alzato un dito, ma bensì, alcuni nostri militanti, tra cui una donna di circa 70 anni, sono stati manganellati a freddo. Al nostro arrivo abbiamo solo cercato di posizionarci sulla sinistra del municipio Perché buona parte degli antifascisti si trovavano già, con il permesso delle forze dell’ordine, da quella parte. Appena arrivati la prima fila composta da donne è stata violentemente caricata dalla polizia di Minniti, per impedirci di proseguire. Ribadiamo quindi che la nostra intenzione non era quella di sfondare il cordone della polizia ma di partecipare al presidio e di esprimere in piazza il nostro antifascismo. Nessuno di noi ha bruciato le bandiere del PD come sostenuto dalla triade Renzi, Baccelli, Marcucci, vera e propria strumentalizzazione a fine elettorale. Oggi siamo qua anche per restituirle lavate e disinfestate dal morbo fascista. Infatti, l’occupazione simbolica alla sede del PD, che non ha riportato alcun danno, intendeva sottolineare le precise responsabilità politiche del Partito Democratico e dello sdoganamento delle forze neofasciste; l’antifascismo di Renzi e compagnia cantante è palesemente di facciata. Riteniamo quindi che la violenza sia ben altro. Violenza è quella che subiscono le famiglie vittime della crisi buttate in mezzo alla strada contro ogni legalità. Violenza è quella che subiscono i lavoratori senza più diritti, costretti ad accettare lavori sempre più precari e sottopagati.
Insomma: La violenza è quella che subisce il nostro popolo al cui fianco siamo ogni giorno nei picchetti, negli scioperi e nelle lotte per una vita più dignitosa.
Rivendichiamo il nostro antifascismo militante, lo stesso che si è espresso nelle strade di Livorno, Napoli, Piacenza, Macerata e Bologna”.

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