A mano disarmata ( Federica Angeli, Baldini+Castoldi, 2018)

Chi sta dalla parte giusta non perde mai. Chi ha scelto di sfidare a viso aperto la mafia la testa non la chinerà mai. Perché sulla bilancia alla sera ci si sale da soli, con la propria coscienza, ed è a lei che si risponde”

“A mano disarmata” è la narrazione autentica di Federica Angeli, giornalista di cronaca nera e giudiziaria per “la Repubblica”, impegnata a viso aperto nella lotta alla criminalità mafiosa.

Nel libro l’autrice ripercorre le inchieste degli ultimi anni legate al controllo del territorio di Ostia da parte del clan Spada.

Il testo incuriosisce e appassiona il lettore per la capacità di Federica di intrecciare indagine giornalistica, introspezione personale, cronaca familiare. Diversi sono i mondi che si incontrano e si scontrano nella vicenda personale della giornalista, costretta a vivere sotto scorta così come i suoi figli.

Con stralci di articoli, riflessioni, cronache, la giornalista ripercorre l’iter che l’ha condotta a portare alla luce le attività illecite del clan Spada in un clima di intimidazioni, minacce e omertà.

La vicenda provoca un vero e proprio terremoto su tutti i fronti della sua esistenza e che la condurranno, per esempio, a inventarsi un gioco per scacciare la paura dei bambini, la ricerca continua di un equilibrio col proprio partner per le scelte coraggiose e spesso scomode con ripercussioni su tutta la famiglia, la rivisitazione del suo ruolo di giornalista tra la necessità di proseguire con la sua inchiesta a viso aperto e l’emergenza di proteggersi.

Parallelamente agli atti intimidatori da parte dei boss locali, si inizia a costruire intorno a Federica una sorta di resistenza attiva nei confronti dei comportamenti illeciti: associazioni, gente comune, solidarietà concreta sui social si mostrano fino a quando è la stessa popolazione di Ostia che inizia a smettere di abbassare le tapparelle per non essere testimone e alzare finalmente la testa.

Fra le forze opposte che si contrappongono nella vicenda di Federica e della sua famiglia, si assiste a una presa di posizione talvolta contraddittoria delle forze politiche, incoerenza che l’autrice racconta con obiettività, sottolineando comunque la gravità di tale comportamenti.

Federica ha la grande capacità di sorprendere il lettore, tenendone alta la concentrazione grazie alla varietà di toni e all’umanità che emerge nelle sue parole: al rigore professionale della cronista, si alterna la dolcezza e la preoccupazione materna, la passionalità della coniuge, la rabbia della figlia, la consapevolezza di una cittadina onsapevole che la partita che sta giocando va ben oltre i confini della propria storia personale.

Il libro di Federica è un libro di scelte: la scelta da quale parte stare in maniera attiva. Tra il coraggio e la paura, la scelta di Federica è sempre una scelta concreta fatta di profondità, razionalità e azione: la sua fiducia nella giustizia, la sua autonomia di pensiero (spesso pagata a caro prezzo), l’incessante lavoro nelle scuole e con le associazioni impegnate in primo piano contro la mafia, le scelte quotidiane come madre, donna e giornalista per coniugare l’esistenza con la coerenza dei propri principi.

Il libro, pur affrontando con densità e rigore vicende complesse, ha il grande pregio di parlare su più piani a un pubblico eterogeneo, facendo di questa condivisione una spinta alla riflessione e all’azione nella coscienza di chi legge.

L’autrice

Federica Angeli (Roma, 1975) è cronista di nera e giudiziaria per “La Repubblica”. Vive sotto scorta dal 2013 per l’inchiesta sulla mafia a Ostia. Ha ricevuto numerosi premi e molte onorificenze tra cui la nomina a Ufficiale della Repubblica Italiana nel Merito da parte del presidente Mattarella nel 2016.

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ultimo aggiornamento: 08-07-2018


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