La Regione Toscana chiederà lo stato di calamità naturale per i danni subiti dalle aziende agricole a seguito dell’incendio scoppiato la scorsa settimana sui Monti Pisani. “Abbiamo detto che l’avremmo fatto e subito ci siamo mossi in tal senso” ribadisce l’assessore all’agricoltura della Toscana Marco Remaschi – ma dobbiamo rispettare procedure e tempi obbligati, dettati dalla legge e soprattutto lasciare il tempo alle persone coinvolte di verificare e comunicarci in modo puntuale il danno subito”.

“Se poi – replica ancora l’assessore – il governo intende accelerare i tempi e risarcire le categorie danneggiate prima della ricognizione, faccia una decreto, che ci auguriamo sia più veloce di quello per Genova”. “Certo – chiosa Remaschi – la consigliera regionale Galletti (l’esponente Cinque Stelle che oggi si era lamentata del mancato avvio della procedura da parte della Regione ndr) non si capisce esattamente di cosa parli. Dice essersi informata presso il ministero competente, che per le calamità naturali è quello ad agricoltura e foreste, e che ci sono a disposizione risorse per sostenere sia cittadini sia le imprese coinvolte. Ma lo stato di calamità naturale riguarda solo le aziende agricole e non i privati. Per i danni ai cittadini e alle aziende non agricole serve la dichiarazione di stato di emergenza nazionale, che è cosa diversa, la cui competenza è del presidente del consiglio dei ministri, e per cui comunque è necessaria una identica ricognizione anch’essa già in corso dal giorno dopo l’incendio attraverso le amministrazioni comunali interessate”.

L’incendio sui Monti Pisani scoppiato il 24 settembre ha distrutto quasi 1400 ettari di bosco e coltivazioni. La procedura per la richiesta di calamità naturale prevede che sul portale Artea, l’azienda regionale per le erogazioni in agricoltura, venga aperta una sezione in cui segnalare i danni. E’ la procedura prevista per qualsiasi evento. “L’abbiamo fatto – ricorda Remaschi – a ventiquattro ora dalla scoppia del rogo, così come il 25 settembre il presidente Rossi ha subito dichiarato lo stato di emergenza regionale”. C’è poi un po’ un tempo minimo in cui la procedura di segnalazione dei danni deve rimanere aperta. Il termine per presentare le domande scadrà a mezzanotte del 19 ottobre. A quel punto scatterà la ricognizione vera e propria. “Si verificano i danni – annota ancora l’assessore – e se, come pensiamo, il 30 per cento della superficie agricola dell’area interessa ta risulterà danneggiata e la produzione compromessa, allora ci potranno essere i requisiti da parte della Regione per procedere all’inoltro della richiesta di calamità naturale”.

” Ci auguriamo a quel punto – conclude Remaschi – che il ministro Centinaio proceda, come da lui dichiarato, nel modo più celere, mettendo le risorse necessarie a coprire tutti i fabbisogni”.

 

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