Il Comune di Stazzema ed il Parco Nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema hanno aderito ed hanno contribuito al progetto della comunità di Terrinca in ricordo delle vittime della Prima Guerra Mondiale. Il prossimo 4 novembre ricorrono i 100 anni dalla Vittoria contro l’Austria: una vittoria pagata al costo della vita di circa 600mila soldati e tanti civili che per diverse ragioni furono coinvolte nella Grande Guerra. Troppa retorica ha ammantato per molti anni quello che fu, come tutte le guerre un massacro enorme, in cui si moriva per difendere postazioni e per conquistare poche centinaia di metri.

Il Paese di Terrinca in accordo con l’Amministrazione ed in particolare con il Presidente del Consiglio Comunale Alessio Tovani, ha cercato di ricostruire le biografie di tutti i caduti stazzemesi per restituire loro se possibile un volto, ma almeno una storia. L’Amministrazione comunale si farà carico di una pulizia straordinaria degli spazi dove sono raccolti i caduti della Grande Guerra, dei Parchi della Rimembranza nei diversi paesi del comune dove per ogni caduto veniva piantato un cipresso a ricordo di un giovane che aveva sacrificato la propria gioventù per un ideale che era la Patria.  L’evento a Terrinca si svolgerà il 3 novembre ed il Comune di Stazzema ed il Parco Nazionale saranno presenti.

“La Prima Guerra Mondiale è stato un evento che ha segnato profondamente tutte le comunità”, commentano il Sindaco Maurizio Verona ed il Presidente del Consiglio Comunale Alessio Tovani, “in particolare quelle piccole, e non vi è paese, borgo, gruppo di case dove non vi sia un cippo, una targa che ricordi le vittime di quella che oggi vediamo come una immane tragedia, per troppo tempo ammantata dall’aurea della Vittoria per la riconquista della Patria. Per noi quello il giorno in cui si ricorda la fine di una tragedia che è la guerra: ricordiamo per impegnarci ancora di più per la Pace. Aderiamo volentieri alle iniziative del Paese di Terrinca perché crediamo che a tanti anni di distanza ci sia la necessità di ricordare tutte quelle vittime, i nomi ed i cognomi di quei giovani caduti sul fronte, che sono poi i nostri cognomi, per spiegare ai nostri ragazzi il dramma a cui portano i nazionalismi, le frontiere, l’individuare nell’altro un nemico,  la tragedia che porta con sé ogni guerra, che va svuotata di una retorica celebrativa”.

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ultimo aggiornamento: 16-10-2018


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