La parte migliore (C. Raimo, Einaudi, 2018)
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». (Vangelo di Luca 10,38-42)
“La parte migliore” di Christian Raimo è tutto sviluppato nel rapporto tra Leda e Laura, madre e figlia giovanissime, le cui esistenze sono sconvolte dall’inattesa gravidanza della diciassettenne. L’evento sarà l’occasione, forte come un uragano, per fermarsi e mettersi in ascolto di sé e degli altri, pensando a un futuro inimmaginabile e riaprendo i conti con un passato doloroso scandito da una gravissima perdita.
Intorno si muovono altri personaggi, come il lontano padre di Laura, e contesti ben delineati come il mondo scolastico e adolescenziale della ragazza e la pesante atmosfera delle malattie terminali in cui lavora Leda.
Il romanzo offre una lettura agile, equilibrata che si mantiene tale anche in un linguaggio in cui si alternano registri molto coloriti ad altri più sommessi e intimi. La ricerca linguistica è, infatti, uno dei pregi del libro: con ogni parola, con ogni imprecazione, con ogni parole scelta Raimo costruisce un mondo credibile, pieno di contraddizioni, luci e ombre che ci portano nei tunnel più segreti delle personalità su cui la storia di dipana.
Malgrado il continuo confronto con la morte, nel libro emerge un netto messaggio d’amore innanzitutto verso la vita stessa, intesa come destino sfuggente e incontrollabile che può travolgerci in qualsiasi istante.
Raimo dimostra una notevole capacità di raccontare i personaggi femminili e gli adolescenti, regalandoci in Laura, una figura convincente e emblematica dei nostri tempi. E seppur in continuo funambolismo tra i contrastanti che tessono la trama, dialoghi serrati e talvolta crudeli, Raimo trova lo spazio e la misura per condividere un inequivocabile messaggio etico, a partire dal riferimento evangelico del titolo, confermando così nitidamente la sua cifra autoriale.
“Allora noi siamo stati attesi sulla Terra”. (W. Benjamin)
L’autore
Christian Raimo (Roma,1975) ha scritto per il cinema, la televisione e la radio, impegnandosi anche nel cabaret. Ha collaborato con riviste quali “Il manifesto”, “Liberazione” e è tra i fondatori del blog “Minima&Moralia”. Insegna al liceo classico “Alighieri” di Roma. “La parte migliore” è il suo secondo romanzo.
(In collaborazione con “libreria La Vela”)